Vita Parrocchiale: 17 Novembre – 23 Novembre 2024
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 17 NOVEMBRE – Giornata del povero
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: ore 17
– Alle ore 16, in Cattedrale, “La preghiera del povero sale fino a Dio”, incontro di approfondimento con Paolo Curtaz
– In questa domenica la Caritas parrocchiale organizza un pranzo di raccolta fondi - MARTEDÌ 19 NOVEMBRE
– Alle ore 21, nei locali parrocchiali dell’Arancio, riunione dei Gruppi di confronto sul progetto pastorale per le parrocchie cittadine, consegnatoci dal Vescovo al termine della visita pastorale - GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE
– Alle ore 16, nell’Auditorium del Centro Parrocchiale, l’Associazione “La Finestra” organizza un incontro con il dr Carlo Bortolozzi il quale presenta “La persona al centro della Costituzione” -
Alle ore 18, nella chiesa di S. Marco, Lectio Divina sulla Parola di Dio domenicale
- VENERDÌ 22 NOVEMBRE
– Alle ore 21, all’Oratorio, incontro dei Gruppi adolescenti - SABATO 23 NOVEMBRE
– In Chiesa Parrocchiale, dalle ore 10 alle 12, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni
– In chiesa: ore 19.00 S. Messa festiva
– Dalle ore 17 alle 21.30, presso l’Oratorio di S.Anna, Incontro Diocesano dei Giovani - DOMENICA 24 NOVEMBRE – Festa di Cristo e dell’universo – ultima domenica dell’Anno liturgico
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: ore 17
– Dalle ore 18 alle 22, all’Oratorio, incontro del Gruppo famiglie
CARITAS
La Caritas invita tutta la Comunità ad offrire GENERI ALIMENTARI di lunga conservazione come olio, pelati, biscotti… In modo particolare, in questo momento, c’è bisogno di PASTA, TONNO E LEGUMI.
Ringraziamento – La Caritas ringrazia per le offerte di 20 euro ricevute in memoria di Nilo Iacopi e di 200 euro in memoria di Alfredo Andreuccetti e Giovanni Bucci.
Preparazione al matrimonio
All’inizio del mese di gennaio 2025 comincia il percorso per le coppie in preparazione al Sacramento del Matrimonio.
Le coppie interessate si mettano in contatto con i preti.
In evidenza: 17 Novembre 2024
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Alcune parti del messaggio di Papa Francesco per la giornata del povero
“La preghiera del povero sale fino a Dio” ( Siracide 21,5 )
Cari fratelli e sorelle! Nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025, questa espressione della sapienza biblica è quanto mai appropriata per prepararci all’VIII Giornata Mondiale dei Poveri, che ricorre il 17 novembre. La speranza cristiana abbraccia anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e “leggiamola” sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza…
L’autore del libro biblico del Siracide, a cui facciamo riferimento, scopre una delle realtà fondamentali della rivelazione, cioè il fatto che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, a tal punto che, davanti alla loro sofferenza, Dio è “impaziente” fino a quando non ha reso loro giustizia: «La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. Il Signore certo non tarderà né si mostrerà paziente verso di loro” (Sir 35,21-22). Dio conosce le sofferenze dei suoi figli, perché è un Padre attento e premuroso verso tutti. Come Padre, si prende cura di quelli che ne hanno più bisogno: i poveri, gli emarginati, i sofferenti, i dimenticati…
Ma nessuno è escluso dal suo cuore, dal momento che, davanti a Lui, tutti siamo poveri e bisognosi. Tutti siamo mendicanti, perché senza Dio saremmo nulla. Non avremmo neppure la vita se Dio non ce l’avesse donata. E, tuttavia, quante volte viviamo come se fossimo noi i padroni della vita o come se dovessimo conquistarla! La mentalità mondana chiede di diventare qualcuno, di farsi un nome a dispetto di tutto e di tutti, infrangendo regole sociali pur di giungere a conquistare ricchezza. Che triste illusione! La felicità non si acquista calpestando il diritto e la dignità degli altri. La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti… Abbiamo bisogno di fare nostra la preghiera dei poveri e pregare insieme a loro. È una sfida che dobbiamo accogliere e un’azione pastorale che ha bisogno di essere alimentata. Tutto questo richiede un cuore umile, che abbia il coraggio di diventare mendicante. Un cuore pronto a riconoscersi povero e bisognoso. Esiste, infatti, una corrispondenza tra povertà, umiltà e fiducia. Il vero povero è l’umile, come affermava il santo vescovo Agostino: «Il povero non ha di che inorgoglirsi, il ricco ha l’orgoglio da combattere. Ascoltami perciò: sii un vero povero, sii virtuoso, sii umile» (Discorsi, 14, 4). L’umile non ha nulla da vantare e nulla pretende, sa di non poter contare su sé stesso, ma crede fermamente di potersi appellare all’amore misericordioso di Dio, davanti al quale sta come il figlio prodigo che torna a casa pentito per ricevere l’abbraccio del padre (cfr Lc 15,11-24). Il povero, non avendo nulla a cui appoggiarsi, riceve forza da Dio e in Lui pone tutta la sua fiducia… Ai poveri che abitano le nostre città e fanno parte delle nostre comunità dico: non perdete questa certezza! Dio è attento a ognuno di voi e vi è vicino. Non vi dimentica né potrebbe mai farlo. Tutti facciamo esperienza di una preghiera che sembra rimanere senza risposta. A volte chiediamo di essere liberati da una miseria che ci fa soffrire e ci umilia e Dio sembra non ascoltare la nostra invocazione. Ma il silenzio di Dio non è distrazione dalle nostre sofferenze; piuttosto, custodisce una parola che chiede di essere accolta con fiducia, abbandonandoci in Lui e alla sua volontà. È ancora il Siracide che lo attesta: “Il giudizio di Dio sarà a favore del povero” (cfr 21,5). Dalla povertà, dunque, può sgorgare il canto della più genuina speranza… La Giornata Mondiale dei Poveri è un’opportunità pastorale da non sottovalutare, perché provoca ogni credente ad ascoltare la preghiera dei poveri, prendendo coscienza della loro presenza e necessità. È un’occasione propizia per realizzare iniziative che aiutano concretamente i poveri, e anche per riconoscere e dare sostegno ai tanti volontari che si dedicano con passione ai più bisognosi. Dobbiamo ringraziare il Signore per le persone che si mettono a disposizione per ascoltare e sostenere i più poveri. Sono sacerdoti, persone consacrate, laici e laiche che, con la loro testimonianza, danno voce alla risposta di Dio alla preghiera di quanti si rivolgono a Lui. Il silenzio, dunque, si spezza ogni volta che un fratello nel bisogno viene accolto e abbracciato. I poveri hanno ancora molto da insegnare, perché in una cultura che ha messo al primo posto la ricchezza e spesso sacrifica la dignità delle persone sull’altare dei beni materiali, loro remano contro corrente evidenziando che l’essenziale per la vita è ben altro…
.
Evento temuto o atteso?
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Dalla pianta di fico imparate la parabola (Marco 13,28)
Che cosa proviamo all’annuncio del ritorno del Signore nella gloria che ci narra il Vangelo di questa domenica ? Paura o gioia? Abbiamo trovato il nostro angolino tutto sommato confortevole. Abbiamo investito energie e risorse per assicurarci delle solide certezze. Abbiamo fatto il possibile per garantirci una posizione. Che questo mondo cambi per lasciar posto a una nuova terra e a un nuovo cielo non può che gettarci nello sgomento.
Se abbiamo puntato tutto su questo mondo, sul raggiungimento di garanzie materiali è logico che il Vangelo di oggi i impensierisce e ci spaventa. Viceversa, se abbiamo fatto nostro il progetto di Dio, anche quando comportava sacrifici e rinunce, se abbiamo riposto in Lui la nostra fiducia, se abbiamo accettato – pur di seguire Cristo – di figurare come ingenui e sognatori del momento, la Parola che oggi ci raggiunge non può che rallegrarci. Siamo davvero stufi di come vanno le cose in questo mondo, dalle storture e dalle ingiustizie che lo abitano, dalle violazioni riservate alla dignità e ai diritti umani. Non ne possiamo più della menzogna spacciata quotidianamente come oro colato, dell’arroganza esibita come una medaglia, dello strapotere che pretende di essere addirittura una virtù. Del resto, ogni domenica, nel recarci alla comunione, non formiamo una processione per dare l’immagine di quello che siamo veramente? Sì, siamo dei pellegrini.
Quella che abbiamo quaggiù è solo una dimora temporanea, una sorta di tenda che prima o poi verrà piegata e risulterà del tutto inutile. Se abbiamo mantenuto limpido lo sguardo e il cuore è proprio per poter discernere i segni, le tracce di questa novità che è attesa perché nulla e nessuno potrà fermarla. In quel giorno emergerà nitidamente per che cosa valeva veramente la pena spendersi fino in fondo. E la coscienza di aver fatto solo qualcosa, di aver costruito poveri frammenti, sarà largamente sovrastata dalla gioia di partecipare al sogno stesso di Dio, a quel progetto che unicamente merita ogni nostra fatica e ogni ricerca.