Domenica 31 Ottobre 2021
Il comandamento più grande
Amare il prossimo come se stesso vale più
di tutti gli olocausti e i sacrifici” (Marco 12,33)
Di regole e di comandamenti ce n’erano molti. Alcuni erano antichi, venerabili, enunciati da Dio stesso; altri dichiaratamente più recenti e di chiara provenienza umana, tradizioni che recavano il marchio di un’epoca, di una cultura, di una saggezza particolare.
Ecco perché la domanda dello scriba è legittima: le centinaia di prescrizioni a cui dobbiamo attenerci sono tutte uguali per importanza o ce n’è qualcuna che conta di più, che occupa addirittura il primo posto?
La risposta offerta da Gesù non ha nulla di originale. Il primo, tratto dal Deuteronomio è un testo notissimo, che tutti gli ebrei di ieri e di oggi imparano a memoria e con il quale pregano più volte al giorno. Il secondo è ripreso dal libro del Levitico.
Non si è invitati ad “amare Dio” quanto, quando, come e dove lo decidiamo noi. Non è un amore lasciato al nostro piacimento, quello che Dio si attende. Deuteronomio dice: “Con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze”. E la formula vuole evocare tutto l’essere umano: i suoi desideri, la sua volontà, le sue energie, le sue scelte, i suoi atteggiamenti.
Ma Gesù aggiunge anche la mente che lo scriba riprende con intelligenza. Si tratta di un particolare che non vorremmo ignorare perché ci ricorda che si ama anche con la testa, non solo con il cuore, e che la saggezza vera, che orienta l’amore, viene da Dio, dalla sua Parola che dobbiamo leggere, intendere, meditare e, soprattutto, vivere.
Dio ci chiede di essere amato non con gli spazi liberi della nostra esistenza, ma con tutto ciò che fa parte della nostra vita.
Il secondo comandamento vuole essere anch’esso preciso. Ama il prossimo come te stesso, come ami la tua esistenza, disposto sempre a custodirla, a difenderla, a sostenerla.
Ama il prossimo perché è come te, ha i tuoi stessi diritti, i tuoi stessi sogni, i tuoi stessi bisogni e desideri.
Per Gesù, in ogni caso, i due comandamenti non possono essere opposti tra di loro: sono tenacemente uniti a doppio filo.
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