29 Maggio 2022 – Solennità dell’Ascensione
Alzate le mani, li benedisse (Lc 24,50)
La luce della Pasqua investe l’esistenza degli apostoli in modo tale che è impossibile cogliere tutta la novità che fa irruzione nella loro vita, tutto ciò che è stato provocato dalla passione, morte e resurrezione di Gesù nella storia di questi uomini, che è anche la nostra storia, ed è la storia del mondo.
Tutto parte da fatti che li hanno sconvolti: Gesù è stato catturato, condannato e messo a morte sulla croce. Eppure proprio quando sembrava si dovesse registrare il più cocente fallimento, la Sua risurrezione ha mostrato a tutti che quel “passaggio doloroso” era il segno della più alta fedeltà verso Dio e verso gli uomini.
La missione continua ed è affidata agli apostoli e a tutti quelli che verranno dopo di loro. C’è una Buona Novella da portare dovunque, una Parola che provoca il cambiamento della vita perché offre il perdono dei peccati. Quella misericordia che il Cristo aveva donato ai peccatori che incontrava, attraverso tante parole e tanti gesti, ora deve raggiungere ogni creatura per dare una svolta alla vita.
Come potranno i discepoli, che si sono dimostrati fragili nel momento della prova, riuscire ad affrontare un compito così enorme?
Riceveranno una “potenza dall’Alto”: lo Spirito Santo, quello stesso Spirito che era sceso su Gesù al momento dell’inizio dela sua vita pubblica, al fiume Giordano. La missione continua, dunque.
Gesù che ascende al cielo è ancora più vicino ai suoi, anche se in un altro modo. Non in una vita terrena, ma come il Signore Risorto, vittorioso sul male e sulla morte, che ora può raggiungere tutti con la forza del suo amore.
Lo Spirito è la vera risorsa della missione. E’ Lui che sottrae gli apostoli alla tristezza, alle angustie, alle preoccupazioni eccessive davanti ad un futuro del tutto inatteso.
Dona loro la gioia, la speranza, la serenità di chi si affida alle mani di Dio.
Oggi più che mai, forse, noi cristiani abbiamo bisogno di sentire questo slancio fiducioso dei primi testimoni,
Oggi più che mai, nella complessità di questo nostro tempo, dobbiamo recuperare la gioia di essere testimoni del Risorto.
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