11 Settembre 2022 – Cercate il mio volto!
NOTIFICAZIONE DELL’ARCIVESCOVO
Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”.
Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto.
(Sal 27, 8-9)
Carissimi,
le celebrazioni di Santa Croce – come pare a tutt’oggi – si svolgeranno quest’anno senza alcuna limitazione, ritornando alle forme dell’antichissima tradizione. La luminaria riporterà sulle strade della città le rappresentanze della Chiesa e della società lucchesi, insieme alla moltitudine di persone che di solito assiste dai bordi delle strade e delle piazze; le liturgie in cattedrale potranno nuovamente conoscere una numerosa partecipazione.
Non dobbiamo tuttavia affrontare tali circostanze dimenticandoci di quanto è accaduto nel recente passato e di quanto sta ancora accadendo: la pandemia non del tutto conclusa; la guerra in Ucraina; le conseguenze economiche e sociali dell’una e dell’altra; il disagio psicologico e relazionale che il Covid ha lasciato in mezzo a noi. Abbiamo vissuto – e ancora in parte viviamo – la paura dell’altro: i volti “mascherati” che abbiamo per due anni
incontrato in tanti ambienti non li scorderemo tanto presto, simbolo di una diffidenza che ha contagiato ogni tipo di relazione e che continua persino al di là delle buone ragioni sanitarie. Il nostro cuore, d’altra parte, ci spinge a cercare volti: quelli delle persone care, quelli dei vicini e dei colleghi, quelli dei fratelli nella fede, quelli dei poveri, quello del Signore crocifisso e risorto…
Non siamo fatti per l’isolamento: ognuno ha bisogno di riconoscersi nell’altro. Ogni incontro autentico è però l’esito di una “ricerca” impegnativa: abbassare le difese; accogliere l’altro per quello che è; ascoltare senza giudicare, per comprendere in profondità… Quando non ci
si nasconde più, allora il volto altrui cessa di essere estraneo e la relazione diventa autentica, capace cioè di offrire amicizia, conforto, solidarietà. La celebrazioni di Santa Croce ci richiamano all’autenticità della nostra relazione con il Signore: egli non ci nasconde il suo volto, se lo cerchiamo con sincerità, cioè se ci interessa davvero un rapporto non meramente
formale o tradizionale con lui, ma se siamo disposti a consentirgli – come accade in ogni vera relazione – di apportare cambiamenti alla nostra vita.
L’incontro con Gesù, infatti, accade sempre nel segno della conversione: la sua parola e la sua persona sollecitano a un diverso modo di pensare e di vivere. A ben vedere, è proprio di questo che abbiamo bisogno, come persone, famiglie, comunità…: la promozione della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato ci chiedono un modo diverso di guardare alla
vita e di agire, più attento e solidale; la rinascita di una fraternità attiva e gioiosa esige uno slancio ardito di fiducia e di speranza per il futuro.
L’immagine di Cristo glorioso sulla croce, che da oltre dodici secoli si venera nella Cattedrale di San Martino, ci incoraggia ad intraprendere la strada di questa conversione, che ci restituisce il volto del Signore e dei fratelli. La possibilità di sconfiggere il virus dell’individualismo egoista per aprirsi all’altro, come la capacità di rinunciare ai meschini equilibri del presente per edificare un mondo migliore, sono frutto del sacrificio di Cristo
sulla croce: è lui, infatti, che abbatte ogni muro tra le persone e le comunità, rendendo fratello chi prima era estraneo o – peggio! – nemico.
Nella festa di Santa Croce, dunque, cerchiamo con rinnovata fiducia e con sincero impegno il volto del Signore e il volto del fratello: è la chiave di una vera “ripartenza”, che sa trarre ispirazione da ciò che è accaduto. Voglio invitare soprattutto le nuove generazioni a rendersi protagonisti della festa, poiché assai spesso, nella storia, il rinnovamento evangelico della Chiesa è passato dallo Spirito presente nei giovani. Come non ricordare Francesco d’Assisi, appassionato cercatore del volto di Gesù in quello dei poveri, che ha contribuito a riformare la Chiesa e la società del suo tempo? Cari giovani, se cercate il Signore egli vi renderà capaci di cose grandi!
È tradizione che ogni anno si proponga alla Diocesi una realizzazione come Opera Sociale della Santa Croce. A tale scopo, suggerisco per il 2022 il sostegno alla Diocesi sorella di Byumba: il nuovo vescovo Papias Musengamana ci chiede aiuto per ristrutturare il seminario minore; invito pertanto a raccogliere le offerte per tale finalità durante le celebrazioni di domenica 10 settembre.
Vi porto tutti nella preghiera davanti al Volto Santo e di cuore vi benedico
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