1 Ottobre 2023 – Preceduti dai ladri e dalle prostitute
La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.
Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)
Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 18
Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione EucaristicaIn questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco 347 8804368
Chi dei due ha compiuto la volontà del Padre? (Mt 21,31)
La frase di Gesù, lanciata ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, deve aver avuto l’effetto di uno schiaffo in piena faccia.
I pubblicani non vanno tanto per il sottile pur di far soldi. Assumono il ruolo dei collaborazionisti con il potere romano, vanno a spremere la povera gente pur di riscuotere una gran quantità di tributi.
Le prostitute hanno accettato di vendere il loro corpo per denaro e, per attirare clienti, non rinunciano a sedurre uomini sposati, minacciando così il loro matrimonio.
A fronte di queste due categorie stanno invece coloro che praticamente “vivono” nel Tempio e presiedono le liturgie, rivolgono costantemente a Dio le loro preghiere a nome di tutto il popolo e assicurano il governo religioso di Israele. Il solo paragone, dunque, può suonare offensivo!
Gesù però vede al di là delle apparenze… Riconosce gli sbagli dei primi, il peccato che ha devastato la loro esistenza, ma anche la conversione sincera che in certi casi ha letteralmente trasformato la loro vita. La loro generosità stride fortemente con la presunzione di quelli che credono la loro salvezza garantita, assicurata. Purtroppo le loro opere non coincidono con le loro dichiarazioni, le apparenze contrastano con la realtà…ed è questa che conta agli occhi di Dio.
Per Dio, infatti, non esistono situazioni di privilegio che permettono di vantare dei diritti. Ciò che conta è la risposta del cuore, i comportamenti, le scelte. Ecco perché la sentenza sbalordisce… È un avviso in piena regola a vegliare sul proprio cuore, sulla coerenza fra fede e vita, sull’impegno che mettiamo a vivere il Vangelo. Essere cristiani dal punto di vista anagrafico non à una sicurezza. Il Regno di Dio si costruisce sull’esistenza concreta dei discepoli.. Ed è meglio “essere cristiani senza dichiararlo, che dichiararlo senza esserlo”.
Nessun ruolo, nessun servizio sono di per sé un biglietto d’ingresso valido per partecipare alla gioia di Dio: conta piuttosto il modo in cui abbiamo onorato la responsabilità con il nostro comportamento.
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