In evidenza: 22 Dicembre 2024
Lettera del Vescovo Paolo per l’Avvento
(Quarta parte)
COME È POSSIBILE?
MARIA
SEGNO DI SICURA SPERANZA PER UN POPOLO IN CAMMINO
La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore. (Lumen Gentium, n. 68)
Con Maria, pellegrini di speranza
L’attesa della Vergine è operosa, pellegrinante: appena ricevuto l’annuncio dell’angelo, subito si alza e in fretta si mette in viaggio verso la Giudea. Proprio perché speriamo in Dio, non possiamo rimanere seduti: siamo chiamati a mobilitarci, a uscire per celebrare, annunciare e operare la speranza. Così accade nell’incontro gioioso in casa di Zaccaria, in cui lo Spirito fa cantare a Maria le meraviglie della salvezza imminente e la spinge a vivere tre mesi di umile servizio all’anziana parente.
Il pellegrinaggio è un grande segno di speranza per la Chiesa e per il mondo: si lasciano le sicurezze e le comodità per affrontare un viaggio pieno di disagi e fatiche verso una meta lontana; ma la speranza dell’arrivo riempie il percorso di letizia e di meraviglia. Alla fine, chi era partito non è più lo stesso: nel ritorno alla vita quotidiana cambieranno molte cose, in nome di una rinnovata fiducia nella forza del bene e nella provvidenza di Dio.
Siamo un popolo in cammino, “Chiesa pellegrina sulla terra” (Preghiera eucaristica III): non per attraversare il mondo da viaggiatori frettolosi o indifferenti, ma come seminatori del Regno, per trasformare persone e cose. “I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà.” (Is 55, 12-13)
Nel tempo di Avvento siamo sollecitati ad attendere il Signore nelle “virtù del pellegrino”, capaci di edificare nel bene la comunità umana: la sobrietà nell’uso del mondo, la carità fraterna verso i compagni nel viaggio della vita, la pazienza per la lunga strada che separa dalla meta, la misericordia per le fragilità proprie e altrui, la fortezza che sostiene nelle difficoltà, la letizia per la bellezza del creato e dell’uomo.
Maria, regina della pace
L’immagine riportata in copertina è una scultura di Guido Galli, Maria regina pacis, commissionata da Papa Benedetto XV e collocata nella Basilica di Santa Maria maggiore per chiedere alla Vergine la fine della Prima Guerra Mondiale, da lui definita “inutile strage”. La
Madonna, col volto triste per i milioni di caduti, intima, alzando il braccio sinistro, la fine delle ostilità, mentre il Figlio è in procinto di far cadere un ramo d’olivo, simbolo di pace. La statua venne inaugurata il 4 agosto 1918: tre mesi dopo il conflitto terminava.
In questo Avvento di guerra ci rivolgiamo con fiducia, nella preghiera, a Maria, Regina della pace, perché cessino le sempre inutili stragi e i cuori di tutti si volgano alla ricerca del dialogo. Il braccio della Madonna continua ad ammonire tutti i signori della guerra e i mercanti di morte ed esorta gli uomini di buona volontà a unirsi per promuovere gesti di riconciliazione nelle relazioni tra le persone, le comunità e i popoli. La ricerca paziente di alternative alla soluzione violenta dei conflitti riguarda tutti, perché la tentazione di sopraffare il fratello ci raggiunge in tante situazioni quotidiane, come la cronaca purtroppo non cessa di rivelare.
Consolazione e speranza
In questo mondo che velocemente cambia, nel quale possiamo sentirci impotenti e smarriti, abbiamo bisogno della consolazione e della speranza che vediamo risplendere in “colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1, 45). Accompagnati da Maria, possiamo sostituire le lamentazioni e le mormorazioni con il canto fiducioso e gioioso del Magnificat. “Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!” (Benedetto XVI, Spe salvi, n. 50).
+ Paolo Giulietti
Scarica qui la lettera completa
.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!