L’incarnazione e la missione

Il Battesimo di Cristo – Giotto, Cappella degli Scrovegni

Gesù, ricevuto anche lui il Battesimo, stava in preghiera (Luca 3,21)

Se non ci fosse questa festa del “Battesimo del Signore” noi rischieremmo di fermarci al presepio. E in qualche modo di separare il mistero dell’Incarnazione dalla Passione, morte e risurrezione di Gesù. Così non apparirebbe quanto è, invece, decisivo, e cioè che il Figlio di Dio si è fatto uomo perché ha una missione da compiere: salvare l’umanità. Egli dona a ognuno misericordia attraverso un annuncio di gioia (un “vangelo” per l’appunto) e gesti di liberazione e di guarigione, ma soprattutto offre se stesso, la sua stessa vita sulla croce, per amore.

La scena del Battesimo di Gesù non si svolge a Betlemme, ma in riva al Giordano. Non mette al centro un bambino, ma un uomo adulto, sulla trentina. Non gli pone accanto Maria e Giuseppe, i pastori e i Magi, ma un profeta dai toni perentori.
Eppure si tratta di un racconto di “incarnazione” in cui possiamo toccare con mano cosa significhi che il “Verbo si è fatto carne”. Quello che abbiamo ricordato a Natale non è solo un mistero da contemplare, ma anche la strada scelta da Dio per venire incontro all’umanità, per strapparla al potere del male e per offrirle di entrare in un’alleanza d’amore. La scelta di farsi uomo non è stata per Gesù una semplice passeggiata, un percorso trionfale: egli si è immerso totalmente nella condizione umana, condividendo tutto ciò che la caratterizza, eccetto il peccato. Scendendo nelle acque del Giordano, dunque, ricevendo il Battesimo dal Battista, ha mostrato di essere tenacemente unito al popolo dei peccatori che si volgono verso Dio con un cuore nuovo.

Non è casuale, dunque, che, per guarirli, egli “tocchi” coloro che sono afflitti da qualsiasi malattia. Non è casuale che venga accusato di mescolarsi ai pubblicani, di prendere cibo con loro e di lasciarsi avvicinare anche dalle donne di cattiva reputazione. Se lo fa è perché questo fa parte della sua missione, perché attraverso di Lui Dio Padre vuole offrire a tutti il suo perdono. E quindi, costi quel che costi, egli vuole andare fino in fondo, su questa strada di fedeltà che pagherà con la crocifissione.

Ecco il senso di quell’evento che oggi celebriamo ed ecco perché la riforma liturgica post-conciliare ci appare ancora una volta in tutta la sua saggezza e lungimiranza nell’aprirci ad un mistero di amore da accogliere con la semplicità dei bambini, ma senza alcun infantilismo.

 


Orario SS. Messe:

  • Giorni feriali ore 18.30
  • Sabato e vigilia delle feste ore 19
  • Festivo ore 8.30, 10.30, 12 – Ore 17 in Auditorium

Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione.
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco  347 8804368


 

 

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