22 Ottobre 2023 – Dio e Cesare
La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.
Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)
Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 18
Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione EucaristicaIn questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco 347 8804368
Mostratemi la moneta del tributo (Matteo 22,19)
La questione attraversa i secoli, senza essersi ancora spenta. La risposta di Gesù, tuttavia, rimane lì, ben piantata nel Vangelo di questa domenica, a illuminare la coscienza dei discepoli e a ispirare scelte e comportamenti concreti. Non è a Gesù che i cristiani si possono appellare per sfuggire all’obbligo di pagare le tasse, adducendo come scusante, il loro peso eccessivo. Non è a Gesù che i cristiani si possono riferire per evitare di assumere le loro responsabilità, di partecipare alla costruzione della città dell’uomo. Non è Gesù che i cristiani possono citare per denigrare il ruolo dello Stato, a tutto beneficio della missione della Chiesa.
Gesù riconosce i diritti dell’amministrazione che, al suo tempo, si trattava di stranieri che avevano imposto il loro dominio! Ma Gesù non si ferma lì: chiede di adottare lo stesso atteggiamento nei confronti di Dio. E quello che riceviamo da Lui è molto di più! Nello stesso tempo Gesù sembra legare una giustizia all’altra: assolvere i propri doveri nei confronti dello Stato non ci può far dimenticare i nostri doveri verso Dio.
Onorare Dio vuol dire anche comportarsi da cittadini onesti. E la disonestà di certi guadagni non viene coperta, agli occhi di Dio, da un’offerta fatta alla Chiesa. Dio esige una giustizia ancora più alta di quella domandata dallo Stato: non basta “pagare” quello che è dovuto, ma si tratta di dare anche del proprio per vivere la fraternità, la solidarietà e contribuire al bene comune.
Dalla parola di Gesù nasce l’esigenza di andare al di là del “dovuto” per donare anche ciò che legittimamente ci appartiene soprattutto per aiutare chi è nel bisogno.
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