9 Giugno 2024 – Lo stravolgimento della realtà

 

Ecco mia madre e i miei fratelli (Marco 1,34)

 

Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. E non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Così, anche messi di fronte a segni inequivocabili, alcuni, pur di non riconoscere l’azione di Dio attraverso Gesù, attribuiscono quello che egli fa all’opera di Satana. Oppure insistono nel chiedergli un miracolo ancora più grande.

Si tratta di un vero e proprio indurimento del cuore, davanti al quale non c’è nulla da fare. Come sottrarre qualcuno a un atteggiamento che gli impedisce di cogliere ciò che di meraviglioso sta accadendo? Gesù non forza le porte della nostra esistenza: solo noi possiamo aprirgliele ed egli rispetta fino in fondo la nostra libertà. Gesù non vuole conquistare la nostra adesione, o, peggio, sedurci. Il suo modo di comunicare è molto semplice: parole ed azioni. Parole che recano con sé una forza che i cuori semplici sono subito capaci di riconoscere perché sono parole dotate di autorità. Azioni che mostrano come attraverso di Lui Dio può cambiare la vita di una persona.

Parole e azioni manifestano la bontà, la misericordia, la compassione di Dio per l’umanità. Attraverso di esse Dio propone il suo amore. Di fronte a esso ognuno può scegliere: accoglierlo, rifiutarlo o addirittura ignorarlo. L’amore non può essere imposto, e quindi può accadere che uno decida di farne a meno.

Gesù, tuttavia, ci ricorda che la realtà non può essere distorta a proprio piacimento tanto da attribuire quello che egli fa allo spirito del male. E si mostra libero da qualsiasi vincolo che potrebbe in qualche modo limitarlo. La sua famiglia ora non è legata al sangue, ma a qualcos’altro: chi fa la volontà di Dio è suo fratello, sorella, madre. Siamo sicuri che l’indurimento del cuore avvenuto duemila anni fa non rischi di accadere anche oggi, e proprio a noi cristiani?

In fondo c’è una tentazione sempre in agguato, quella di ricondurre Dio alla nostra misura, di eliminare tutto ciò che non può essere facilmente ingabbiato nelle nostre previsioni e nei nostri ragionamenti. Ognuno deve fare la sua scelta ogni giorno, pronto a fare la volontà di Dio. Ecco quello che conta.


Terminati i lavori di ristrutturazione, tutte le liturgie sono celebrate nella Chiesa Parrocchiale.

Orario SS. Messe:

Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12 in chiesa, ore 18 in Auditorium

 

2 Giugno 2024 – Solennità del Corpus Domini

Abbiamo bisogno di questo pane

 

Prendete, questo è il mio corpo (Marco 14,22)

 

Abbiamo bisogno dell’Eucarestia, come dell’aria che respiriamo, come l’acqua che ci disseta, come del cibo che ristora le nostre forze. Non è possibile rimanere cristiani, discepoli autentici di Gesù, senza mangiare questo pane che, di domenica in domenica, ci mette in comunione con lui, ci fa riprendere il cammino con gioia e speranza.

Abbiamo bisogno dell’Eucarestia, come un dono sempre immeritato che riceviamo tendendo la mano, proprio come fanno i poveri; come una medicina che guarisce le nostre ferite e le nostre stanchezze. A volte durante la celebrazione invochiamo e riceviamo il perdono di Dio: nessuno di noi, infatti, può ardire di accostarsi alla mensa eucaristica con l’orgoglio di chi si sente a posto. E Tuttavia non rinunciamo a ricevere questo pane, sempre “immeritato”, perché attraverso di esso veniamo trasformati.

Certo, l’Eucarestia non è tutto. Non basta andare a Messa per essere cristiani, ma non si può essere cristiani senza la Messa. Perché quel pane, accompagnato dal dono della Parola, ci permette di entrare in una comunione autentica con Dio. Chi si tiene lontano dall’Eucarestia finisce col credere in un Dio che si costruisce a proprio uso e consumo. Lungo la settimana ci viene chiesto continuamente di “accogliere” il prossimo che incontriamo.

E non è sempre facile. Quante volte siamo tentati di cedere alla tentazione di chiuderci, di pensare ai fatti nostri… La sorgente di ogni carità è in quel pane che ci viene donato: è nell’Eucarestia, infatti, che noi ci sentiamo “accolti” e proprio per questo siamo messi in grado di “accogliere”; è nell’Eucarestia che proviamo cosa significhi “essere ospiti” ed è per questo che diventiamo capaci di “ospitare”. Quel pane ci fa passare dall’ostilità all’ospitalità, da un amore possessivo a un amore gratuito e generoso.

 


Terminati i lavori di ristrutturazione, tutte le liturgie sono celebrate nella Chiesa Parrocchiale.

Orario SS. Messe:

Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12 in chiesa, ore 18 in Auditorium

 

26 Maggio 2024 – Una vita nuova

 

 

Quando lo videro si prostrarono (Matteo 28,17)

“La Trinità non è – affermava un grande teologo tedesco – un mistero da contemplare, ma da vivere”. E in effetti, se ci pensiamo, la nostra esistenza di credenti è cominciata proprio nel nome della Trinità. Nel rito del Battesimo emerge con forza la fede in un Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, una fede che si manifesta in quel Credo che i genitori e padrini, assieme a tutta l’assemblea, sono invitati a proferire come risposta alle domande rivolte loro da colui che presiede il Rito.
Espressione semplice ma che esprime un atto di abbandono e di fiducia: è il primo movimento della fede, che solo dopo raggiunge le verità fondamentali a cui aderire, ma innanzitutto è relazione.
La Trinità non è dunque un mistero oscuro, ma una presenza che agisce nella nostra vita, a partire da quando è cominciata l’avventura esaltante della fede. La Comunione di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito non è qualcosa di astratto, ma un dono a cui abbiamo parte anche noi, un dono che cambia la nostra
esistenza.
Nella nostra povera realtà di creature mortali si inserisce la vita stessa di Dio. Nella trama dei nostri giorni entra una presenza che la trasforma. Siamo “abitati” da Qualcuno che non ha voluto rimanere in uno splendido isolamento, ma ci ha cercati per entrare in comunione con noi. Sì, la Trinità è una realtà da vivere, con gioia, con gratitudine e con impegno, ed è Gesù che ci rivela questo mistero e soprattutto ci fa entrare in esso.
Non è casuale che, tracciando su di noi il segno della croce, noi ricordiamo Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Quel segno e quelle parole, che hanno aperto la celebrazione del Battesimo, sono una sorta di sigillo indelebile sulla nostra esistenza, un segno che ci accompagna in ogni giorno della nostra vita, quando la giornata si apre e quando si chiude, un segno che ci raduna in santa assemblea e ci invia in missione per le strade del mondo, il segno di un amore offerto a ognuno di noi e da donare.

 


Terminati i lavori di ristrutturazione, da lunedì 27 maggio tutte le liturgie ritornano nella Chiesa Parrocchiale.

Orario SS. Messe:

Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12 in chiesa, ore 18 in Auditorium

 

19 Maggio 2024 – Vieni, Spirito Santo!

 

 

 

Vieni, Spirito Santo, a ridestare la nostra fede! Strappaci alle paure e ai pregiudizi che paralizzano la nostra esistenza; liberaci da tanti pesi inutili. Così potremo seguire Gesù, il Signore Crocifisso e Risorto e affrontare le prove quotidiane, confidando nella tua presenza, perché tu sei il Consolatore che ci resta accanto nei momenti difficili per sostenerci.

Vieni, Spirito Santo, illumina la nostra intelligenza: donaci un cuore limpido perché possiamo aderire alla verità e cogliere la realtà profonda delle cose e degli avvenimenti. Non permettere che cadiamo vittime dello smarrimento. Rischiara la nostra esistenza con la luce e la forza della Parola che esce dalla bocca di Dio.

Vieni, Spirito Santo, accendi in noi il fuoco del desiderio perché non venga meno la nostra ricerca del Dio vivente. A noi, che viviamo nella provvisorietà e nell’incertezza, offri il dono del consiglio che conduce a scegliere bene di fronte alle alternative della vita. Rallegraci con la varietà e la ricchezza di tanti testimoni, che percorrono con noi le strade della storia. Fa’ di noi una comunità docile alla Parola di Gesù, rispettosa dei cammini personali di ognuno, pronta a vivere nella libertà le proprie scelte.

Vieni, Spirito Santo, ravviva la nostra speranza. Donaci di superare ogni fallimento e ogni sconfitta. Fa’ di noi una comunità che vive sotto lo sguardo di Dio e sfugge ad ogni logica di potere. Non permettere che cediamo a calcoli di successo terreno.

Vieni, Spirito Santo, trasformaci in una comunità viva e operosa nella carità, aperta, capace di gesti di riconciliazione, accogliente e generosa verso tutti.

Vieni, Spirito Santo, prendici per mano e guida i nostri passi perché possiamo rispondere all’amore di Dio con umiltà e passione, disposti a condividere gioie e dolori di chi ci vive accanto e a far nascere legami di fraternità e di solidarietà.

Vieni, Spirito santo, rendici saggi e vigilanti, pronti a mettere la carità al primo posto nei nostri rapporti, liberi da ogni gelosia e da ogni cattiveria che intorpidisce lo sguardo e il cuore.

 


Recita del S. Rosario

La fede del popolo di Dio dedica alla Madonna, nel mese di maggio, la preghiera del Santo Rosario.

Dal 2 al 31 maggio, nei giorni feriali, il Santo Rosario verrà recitato:

  • in Auditorium, alle ore 18, prima della S. Messa
  • dal lunedì al venerdì: (inizio 1° maggio)
    – alle ore 21, nella chiesina di Corte Lenzi, in Via Cavalletti
    – alle 17 nella Chiesina del Palazzaccio

 


 

La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione, che stanno per terminare.

Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

Da lunedì 27 maggio tutte le liturgie ritornano nella Chiesa Parrocchiale

Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 18


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco  347 8804368

 

12 Maggio 2024 – Il signore operava con loro

 

 

Essi stavano fissando il cielo (Atti 1,10)

 

Non si tratta di un abbandono, il Signore Risorto non lascia i suoi: anzi, come ricorda Marco nel Vangelo di questa domenica, egli “opera insieme con loro”.
Il Crocifisso è Risorto. La morte e la cattiveria non hanno potuto sconfiggere il suo amore, che ha accettato anche la prova della morte.

Ora il Risorto “siede alla destra del Padre” e dunque è nella gloria, può agire su questo mondo con la forza dell’amore, può stare accanto ai suoi in ogni parte della terra, mentre continuano la sua missione e portano la “buona notizia”, il suo Vangelo a ogni creatura. La missione non è un percorso senza fatica.

E tuttavia i discepoli non sono soli, davanti a questo compito, così immenso.
Hanno con sé la Parola, che è stata loro affidata. E non è una Parolaqualsiasi. Se è vero che non produce effetto quando incontra il rifiuto, è altrettanto vero che può produrre un frutto insperato, il “trenta, il sessanta, il cento per uno”, quando viene accolta.
E la Parola, poi, è accompagnata dai segni, da quei prodigi che Gesù stesso ha compiuto durante la sua vita terrena e che ora i suoi seguaci possono ripetere nel suo nome. Sono i gesti della liberazione e del perdono, della guarigione e della vita, sono i gesti che anticipano un mondo nuovo, dove si possono parlare le lingue nuove della fraternità e della misericordia.

E’ questa l’anima segreta della missione, è questo che induce i discepoli di ogni tempo ad affrontare mille pericoli pur di portare a tutti l’annuncio che può cambiare la vita.
Essi, certo, non sono immuni alle fatiche e agli insuccessi, ma la loro fede sarà più forte delle forze oscure del male.
Il Risorto non trattiene attorno a sé i suoi seguaci, ma li invia nel mare aperto della storia, perché siano un lievito buono di amore e di speranza.


Recita del S. Rosario

La fede del popolo di Dio dedica alla Madonna, nel mese di maggio, la preghiera del Santo Rosario.

Dal 2 al 31 maggio, nei giorni feriali, il Santo Rosario verrà recitato:

  • in Auditorium, alle ore 18, prima della S. Messa
  • dal lunedì al venerdì: (inizio 1° maggio)
    – alle ore 21, nella chiesina di Corte Lenzi, in Via Cavalletti
    – alle 17 nella Chiesina del Palazzaccio

 


 

La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.

Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 18


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
Don Paolo 347 3002895 – Don Francesco  347 8804368

 

5 Maggio 2024 – Non vi lascerò orfani

 

 

Io sono la vite, voi i tralci (Giovanni 15, 5)

 

Sì, se Gesù si fosse limitato a chiederci di amarci gli uni gli altri, tutto sommato la cosa sarebbe rimasta nei binari dell’ordinario. Ognuno avrebbe potuto interpretarla a modo suo, impegnandosi nella misura che riteneva giusta. Perché in fondo, ci sono tanti modi di amare…e sovente ciascuno è portato ad essere partigiano del proprio modo. Gesù però, non si è accontentato di enunciare un principio, ma ha voluto fornire un “metro” concreto per riconoscere l’amore che offriamo. E proprio qui sta il bello, perché la misura che ha scelto è del tutto “smisurata”: “Amatevi come io vi ho amati”.
Il suo amore è stato totale: non ha trattenuto nulla per sé, non si è risparmiato. Ha donato tutto, fino in fondo, Ha offerto la sua stessa vita.

Ecco, è questo l’amore che Gesù ci chiede di avere gli uni verso gli altri. E’ questo l’amore che ci chiede di avere verso Dio.

Udite queste parole noi discepoli non abbiamo più scappatoie. Non è il compimento di qualche prescrizione, l’osservanza di qualche regola. No, è qualcosa che impegna totalmente: intelligenza e volontà, corpo e cuore. Ed è il “segno” per eccellenza che la comunità dei cristiani può offrire.
Amare Dio e il prossimo come Gesù. Accettare di amare senza chiedere garanzie, riconoscimenti, senza pensare a qualcosa in cambio. Scegliere di donare se stessi, contando solamente sull’amore di Dio che veglia su di noi così come ha vegliato sul Figlio Gesù.
In un mondo complicato, in cui molte volte assistiamo a conflitti e scontri di ogni genere, non è facile vivere questo amore. Eppure non ci sono alternative. E’ questo amore libero e disinteressato che testimonia la nostra fede. È questo amore, che comporta spoliazione e fatica, la prova più sicura del nostro autentico incontro con Gesù Risorto.


Recita del S. Rosario

La fede del popolo di Dio dedica alla Madonna, nel mese di maggio, la preghiera del Santo Rosario.

Dal 2 al 31 maggio, nei giorni feriali, il Santo Rosario verrà recitato:

  • in Auditorium, alle ore 18, prima della S. Messa
  • dal lunedì al venerdì: (inizio 1° maggio)
    – alle ore 21, nella chiesina di Corte Lenzi, in Via Cavalletti
    – alle 17 nella Chiesina del Palazzaccio

Pellegrinaggio della Chiesa nella città di Lucca

A conclusione della Visita Pastorale del Vescovo Paolo, Sabato 11 maggio, andremo a piedi lungo la Via Francigena al Santuario della Madonnina di Capannori:

  • Ore 8: partenza dalla Chiesa dell’Arancio
  • Ore 11 S. Messa nel Santuario
  • Ore 12: pranzo al sacco

 

La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.

Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 18


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
Sacramento della Riconciliazione
Per celebrare il sacramento della Confessione è possibile anche contattare i preti:
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28 Aprile 2024 – Io sono la vite, voi i tralci

 

 

Io sono la vite, voi i tralci (Giovanni 15, 5)

 

Queste parole che, secondo il Vangelo di Giovanni, Gesù pronuncia in un contesto solenne e drammatico com’è quello dell’ultima cena, ci raggiungono proprio nel nostro itinerario pasquale e quindi ci aiutano a mettere a fuoco la nostra relazione con il Risorto.

Chi incontra il Risorto e si affida a Lui diventa inevitabilmente un testimone perché la sua vita non è più quella di prima. Quando è autentico, infatti, l’incontro con il Risorto produce un cambiamento che non resta nascosto perché innesta nella nostra povera esistenza, con le sue crepe e le sue ferite, una linfa vitale, la vita stessa di Dio.

Quando è autentico, l’incontro con il Risorto genera un coraggio e una serenità a tutta prova che ci permette di affrontare anche rischi e pericoli notevoli, senza disarmare e lasciarci afferrare dall’angoscia o dall’ansia.

Quando è autentico, l’incontro con Dio produce frutti, proprio come accade al tralcio della vite. Sono i grappoli di uva il segno inequivocabile della sua vitalità. Sono i gesti, le parole, le scelte, gli atteggiamenti del cristiano la “prova” della sua relazione con il Signore Gesù.

Come fare a meno di pensare a quei “testimoni” di ieri e di oggi, vicini o lontani, persone importanti o del tutto comuni, che ci hanno fatto toccare con mano l’azione di Dio, che con i loro gesti e le loro parole, ci hanno trasmesso un frammento e un riverbero della bontà, della misericordia e della bellezza di Dio?

 


 

La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.

Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 17


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
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21 Aprile 2024 – Chiamati

 

 

Io sono il Buon Pastore (Giovanni 10,11)

 

Non è casuale che la giornata mondiale di preghiera per le vocazioni cada sempre la quarta domenica di pasqua in cui si legge un passo del Vangelo del buon Pastore.

In effetti in questo brano c’è l’essenziale di ogni vocazione: un rapporto profondo, intimo, con Cristo. Lo si conosce, si entra in relazione con Lui. Se ne avverte la misericordia e la tenerezza. Si apre il cuore e la mente alla sua Parola, se ne distingue la voce, si prova il desiderio intenso dio incontrarlo, di vivere secondo il suo insegnamento.

C’è gioia e pace, ma anche una fatica, un vero travaglio da affrontare, perché l’incontro con Lui esige una conversione, un cambiamento. Ci si sente conosciuti e si percepisce uno sguardo benevolo e compassionevole, davanti al quale si può apparire così come siamo. La nostra debolezza, il nostro peccato non costituisce un ostacolo: nulla può fermare il suo amore.

E’ in questa esperienza che si avverte una chiamata, come un’avventura esaltante, che si può correre affrontando ogni rischio. Gesù sarà sempre accanto a noi, anche quando andare avanti significa camminare in un deserto, senza poter contare sul consenso di quelli che ci stanno accanto.

Decisiva è la speranza: il sentirsi parte di un disegno che ci sorpassa, in cui possiamo essere strumenti di un amore smisurato. Sentirsi chiamati vuol dire passare da spettatori a protagonisti, investendo le proprie energie per un servizio lieto e fedele alla Chiesa e all’intera umanità.


 

La chiesa è chiusa per lavori di ristrutturazione.

Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

Orario SS. Messe:
Giorni feriali ore 18.30
Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 17


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

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14 Aprile 2024 – Un passaggio indispensabile

 

 

Gesù in persona stette in mezzo a loro (Luca 24,36)

 

Stupore, spavento e gioia sono sentimenti che ritornano continuamente nei Vangeli della Pasqua. Lo sconcerto e il dolore che hanno caratterizzato quei momenti drammatici in cui Gesù è stato catturato e condannato, hanno messo duramente alla prova la fede dei discepoli.

Adesso, però, non è agevole neppure uscire da questo stato d’animo e accettare che la Passione e la morte fossero solo un passaggio verso la risurrezione, che dietro a questi avvenimenti ci fosse un disegno d’amore e di salvezza. Ecco perché Gesù mostra loro le mani e i piedi che recano i segni indelebili della croce.

Quello che è accaduto non è stato solo un episodio spiacevole da dimenticare, ma un sacrificio in cui è stato possibile riconoscere l’amore di Dio per l’umanità. Ecco perché Gesù stesso invita i suoi a “toccare e guardare”. Ecco perché Gesù “apre loro la mente all’intelligenza delle Scritture”.

Per comprendere in profondità bisogna passare attraverso tutto quello che l’Antico Testamento aveva detto del Messia, del suo destino doloroso, ma anche della gloria a cui era destinato. I due di Emmaus lo avevano provato lungo la via, mentre Gesù spiegava loro le Scritture: il loro cuore, triste e disilluso, aveva cominciato ad ardere di un fuoco nuovo, di una speranza inaspettata. Ora Gesù permette a tutti i discepoli di fare la stessa esperienza, e anche noi, siamo invitati a lasciarci condurre da Gesù, per comprendere la sua e la nostra vita, a leggere le Scritture per ricevere quella luce che rischiara e permette di cogliere le strade di Dio.


 

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Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
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7 Aprile 2024 – Il percorso di Tommaso

 

 

Caravaggio – Incredulità di S. Tommaso

 

Metti qui il tuo dito (Giovanni 20,27)

Come ogni anno, nella seconda domenica di Pasqua, veniamo invitati a compiere lo stesso percorso di Tommaso per passare dall’incredulità alla fede, dal bisogno di vedere e di toccare al riconoscimento di quella relazione unica che ci lega a Gesù. Dobbiamo dirlo subito: Tommaso non corrisponde a quella “macchietta” che ne ha fatto la tradizione popolare. La sua non è l’obiezione dello spirito razionalistico che crede solo a quello che cade sotto i sensi.

La sua “fatica” è ben altra. E nasce proprio dal dramma della morte di Gesù che ha vissuto e del quale non riesce a rendersi ragione. La gioia degli altri apostoli contrasta con il suo atteggiamento, forse perché egli porta ancora le ferite, le sofferenze di quel venerdì che non può dimenticare: Gesù, il Maestro, catturato e condannato, flagellato ed inchiodato alla croce, morto dopo una breve agonia e deposto in un sepolcro.

Tutto questo non può essere rimpiazzato da una gioia che sembra quasi cancellare il dramma che è appena accaduto.

In definitiva, lui, Tommaso, non vuole essere vittima di abbagli, non vuole cadere in una illusione consolatoria che lascerà poi il posto ad una delusione ancora più cocente. Se dunque veramente il Risorto è colui che è stato crocifisso, se è venuto il momento di terminare il lutto e di rallegrarsi, allora egli vuole toccare con mano i segni di quella Passione che l’ha fatto soffrire in modo indicibile…

La Passione e la morte non sono dunque un episodio da liquidare in modo affrettato e sbrigativo.

E’ questo il tornante decisivo per giungere alla fede pasquale: accettare che la passione la morte siano state il passaggio doloroso per giungere alla gloria, lasciarsi alle spalle la sensazione amara di fallimento e di insuccesso ed aprirsi all’azione di Dio Padre che ha pronunciato l’ultima parola sulla testimonianza del Figlio Gesù.
Da qui per Tommaso nasce una chiara professione di fede: “Mio Signore e mio Dio!” Non la dichiarazione di una verità, ma lo slancio per vivere un rapporto unico, un legame che trasforma e trasfigura l’esistenza.


 

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Le SS. Messe e tutte le celebrazioni si svolgono presso l’Auditorium (Oratorio Parrocchiale – via Fratelli Cervi)

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Sabato e vigilia delle feste ore 19
Festivo ore 8.30, 10.30, 12, 17


Il sabato, dalle ore 10 alle ore 12, presso l’Auditorium,
Adorazione Eucaristica

In questo orario i preti sono a disposizione per celebrare il
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