Vita Parrocchiale: 1 Gennaio – 7 Gennaio 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 1 GENNAIO – Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e Giornata Mondiale della Pace: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”.
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 17
– Alle ore 15.45, in città, Marcia per la pace. Ritrovo presso la Basilica di San Frediano. Poi il corteo, attraverso le vie del centro storico, arriverà in cattedrale dove, alle ore 17, l’Arcivescovo presiederà la S. Messa nel giorno della festa liturgica di Maria Madre di Dio e giornata mondiale della pace. - MARTEDÌ 3 GENNAIO
– Alle ore 21, all’Oratorio, riunione per il “canto della befana” dei befanotti e aiutanti per l’immancabile “impacchettamento” dei befanini. - GIOVEDÌ 5 GENNAIO
– Alle ore 16, all’Oratorio, inizia il tradizionale “Canto della Befana”.
– Alle ore 19, in Chiesa, Santa Messa festiva - VENERDÌ 6 GENNAIO Solennità dell’Epifania
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 17
– Alle ore 15.30, in Chiesa, “Benedizione dei bambini”, arrivo dei Re Magi e premiazioni del concorso “Il presepe in ogni casa” - SABATO 7 GENNAIO
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva
- DOMENICA 8 GENNAIO Battesimo del Signore
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 17
– Alle ore 15.30, in Chiesa, celebrazione del Sacramento del Battesimo per 2 bambini della nostra parrocchia
Il “Canto della Befana”
Dopo due anni di interruzione, riprende il tradizionale “Canto della Befana” almeno in alcune zone della parrocchia. La sera del 3 gennaio, alle ore 21, all’oratorio, ci sarà l’ultima riunione organizzativa aperta a tutte le persone interessate all’iniziativa.
In evidenza – 2 Ottobre 2022
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10 PAROLE PER VIVERE VIVIUn cammino semplice e alla portata di tutti per scoprire o ri-scoprire 10 Parole di vita: dieci parole per vivere vivi.
Perché tante volte chi si avvicina alla fede si ferma alla superficie, alla crosta, e non riesce a gustarne la bellezza profonda.
Per chi?
Per i giovani, dai 18 ai 35 anni.
Per chi è curioso e vuole avvicinarsi alla fede, ma non sa da dove iniziare.
Per chi si è allontanato o si sente lontano e vuole provare a ricucire.
Per chi è in cammino, ma vorrebbe mettere ordine e andare a fondo.
Per chi si sente soffocato dalle “regole” della vita cristiana e vorrebbe tornare a respirare.Come, dove e quando?
Un percorso settimanale da ottobre 2022 a giugno 2023.
Il LUNEDÌ dalle 21.00 alle 22.30
Presso l’ AUDITORIUM parrocchiale di S. Anna, via Fratelli Cervi.
INIZIO IL 10 OTTOBRE 2022Non c’è da iscriversi, non c’è da prenotare, non c’è da pagare.
Vieni. Provi. Se ti piace, torni.Per informazioni rivolgersi a don Francesco 347 8804368
Scarica qui il volantino
CONCORSO LETTERARIO
La Associazione di Volontariato “La Finestra” indice il primo concorso letterario di narrativa per l’anno 2022/2023, “Finestra a primavera”.
Si partecipa con racconti brevi – massimo 3 pagine dattiloscritte e massimo 10.000 lettere – a tema libero.
Non è richiesta alcuna quota di partecipazione. La scadenza per l’invio dei racconti è fissata al 15 febbraio 2023.
I racconti dovranno essere inviati al seguente indirizzo: marisacecchetti@virgilio.it
La proclamazione dei vincitori avverrà a primavera, in data da definire, che sarà comunicata ai partecipanti.
Premi: i primi tre classificati riceveranno una targa personalizzata; tutti i segnalati per merito avranno un attestato di partecipazione.
La giuria è composta dal Prof. Luciano Luciani, dalla Prof.ssa Emilia Giorgetti, dalla Prof.ssa Marisa Cecchetti.
PROFESSIONE SOLENNE DI FRA’ MARTINO
I Frati Minori della Toscana sono lieti di invitarvi alla Professione Solenne di Fra’ Martino Chiaramonte il 15 ottobre 2022, alle ore 10.30 nella Chiesa di San Salvatore al Monte, a Firenze.
Al termine della celebrazione è previsto un momento di convivialità.
N.B. Chi desidera partecipare è invitato a segnalarlo ai preti.
COMUNICAZIONE DEL GRUPPO DONATORI DI SANGUE FRATRES DI S. ANNA
In queste ultime settimane, a causa della mancanza di sangue, nella nostra regione e quindi anche nel nostro ospedale San Luca, vengono rimandati importanti interventi chirurgici.
La pandemia, che ha contribuito al verificarsi di questa situazione, dovrebbe però averci insegnato che solo con la scienza e l’aiuto vicendevole è possibile superare i momenti difficili.
Donare sangue è un gesto di carità che può salvare una vita, un gesto che, in caso di bisogno, vorremmo che qualcuno facesse per noi. Se sei in buona salute e in età compresa tra i 18 e 65 anni, contattaci al numero 370.3692825, ti daremo tutte le informazioni necessarie per la tua prima donazione.
Grazie!
RACCOLTA DI MATERIALE SCOLASTICO
La Caritas di S. Anna, anche quest’anno, effettua la raccolta di materiale scolastico da distribuire alle famiglie bisognose della nostra Parrocchia.
In particolare c’è bisogno di: quadernoni a righe e a quadretti grandi e piccoli per le scuole primarie, per le medie e superiori. Album da disegno ruvidi e lisci, lapis HB, penne nere blu e rosse, penne cancellabili, matite, gomme, appunta lapis con raccoglitore, pennarelli, evidenziatori, colla, diari, fogli a righe e a quadretti per contenitori e anelli. Astucci nuovi o usati ma in buono stato. Zaini nuovi o usati ma in buono stato. Righe e squadre. Compasso, Raccoglitori ad anelli.
Potete portare il materiale in Chiesa alle Messe.
Grazie per tutto ciò che fate.
1 Gennaio 2023 – Giornata mondiale della pace
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Papa Francesco, “il virus della guerra più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono il corpo”
“Nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia da Covid-19 fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità”.
Poco più di due cartelle e cinque punti che oscillano tra due poli: la pandemia e la guerra in Ucraina. Così Papa Francesco sviluppa il suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, che ricorre il 1° gennaio. Il Pontefice ripercorre i primi momenti della pandemia con i drammi e il cuore della notte attraversata dall’umanità. Un fatto che ha ribaltato “l’apparente tranquillità anche delle società più privilegiate, generando disorientamento e sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli e sorelle”. Nelle parole del Papa anche la doppia conseguenza della pandemia: “Assieme alle manifestazioni fisiche, il Covid-19 ha provocato, anche con effetti a lungo termine, un malessere generale che si è concentrato nel cuore di tante persone e famiglie, con risvolti non trascurabili, alimentati dai lunghi periodi di isolamento e da diverse limitazioni di libertà”. La sua consapevolezza si estende al fatto che “la pandemia abbia toccato alcuni nervi scoperti dell’assetto sociale ed economico, facendo emergere contraddizioni e disuguaglianze”. “Ha minacciato la sicurezza lavorativa di tanti e aggravato la solitudine sempre più diffusa nelle nostre società, in particolare quella dei più deboli e dei poveri”. Il riferimento è rivolto ai “lavoratori informali”. Una crisi che non ha escluso nessuno: “La pandemia sembra aver sconvolto anche le zone più pacifiche del nostro mondo, facendo emergere innumerevoli fragilità”.
Il Papa indica una serie di domande alle quali dopo tre anni, è tempo di rispondere. Le indica una per una: “Ho già avuto modo di ripetere più volte che dai momenti di crisi non si esce mai uguali: se ne esce o migliori o peggiori. Oggi siamo chiamati a chiederci: che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? Quali nuovi cammini dovremo intraprendere per abbandonare le catene delle nostre vecchie abitudini, per essere meglio preparati, per osare la novità? Quali segni di vita e di speranza possiamo cogliere per andare avanti e cercare di rendere migliore il nostro mondo?”. Sullo sfondo, il Pontefice indica una certezza:
“La più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che il nostro tesoro più grande, seppure anche più fragile, è la fratellanza umana, fondata sulla comune figliolanza divina, e che nessuno può salvarsi da solo”.
Da parte sua, Francesco sottolinea che “è urgente ricercare e promuovere insieme i valori universali che tracciano il cammino di questa fratellanza umana”. “Abbiamo anche imparato che la fiducia riposta nel progresso, nella tecnologia e negli effetti della globalizzazione non solo è stata eccessiva, ma si è trasformata in una intossicazione individualistica e idolatrica, compromettendo la garanzia auspicata di giustizia, di concordia e di pace”. “Nel nostro mondo che corre a grande velocità – aggiunge -, molto spesso i diffusi problemi di squilibri, ingiustizie, povertà ed emarginazioni alimentano malesseri e conflitti, e generano violenze e anche guerre”. Infine, le “scoperte positive” della pandemia: “Un benefico ritorno all’umiltà; un ridimensionamento di certe pretese consumistiche; un senso rinnovato di solidarietà che ci incoraggia a uscire dal nostro egoismo per aprirci alla sofferenza degli altri e ai loro bisogni; nonché un impegno, in certi casi veramente eroico, di tante persone che si sono spese perché tutti potessero superare al meglio il dramma dell’emergenza”.
La guerra in Ucraina. L’altro tema del messaggio è inevitabilmente il conflitto in Ucraina. “Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, in parte paragonabile al Covid-19, ma tuttavia guidata da scelte umane colpevoli – ha evidenziato Francesco. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali – basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante. Di certo, non è questa l’era post-Covid che speravamo o ci aspettavamo”.
Soffermandosi su questa guerra, il Papa ribadisce che “insieme a tutti gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità intera e non solo per le parti direttamente coinvolte”.
“Mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra ancora non si sono trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato”. Lo sguardo è rivolto a cosa fare adesso. E la certezza è una: “Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale”.
(Filippo Passantino – Settimanale “Toscana Oggi”)