Attività della Settimana 11 Settembre – 17 Settembre 2022
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 11 SETTEMBRE
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18 - LUNEDÌ 12 SETTEMBRE
– Alle ore 19, in Cattedrale, Vespri presso la Cappella del Volto Santo - MARTEDÌ 13 SETTEMBRE
– Alle ore 18, in Cattedrale, Primi Vespri presieduti da Mons. Arcivescovo. - MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE
– In Cattedrale: ore 9, S.Messa; ore 10 lodi mattutine; ore 10.30, Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Arcivescovo; ore 17, Secondi Vespri presieduti da Mons. Arcivescovo; ore 18, Santa Messa. - GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE
– Alle ore 17, in Auditorium, riprendono gli incontri proposti dall’Associazione “La Finestra” e aperti a tutta la Comunità. Al termine del primo incontro seguirà la riunione del Consiglio dell’Associazione.
– Alle ore 21, in Auditorium, riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale. - SABATO 16 SETTEMBRE
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva.
- DOMENICA 17 SETTEMBRE
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
Essere artigiani di pace
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Proponiamo questa lettera di Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto, pubblicata il 6 aprile 2022 sul quotidiano Avvenire:
L’affidamento a Maria, il magistero del Papa, il nostro compito
Caro direttore, la guerra in Ucraina crea confusione anche in molti cattolici, divisi tra la difesa della giustizia – l’evidente considerazione che c’è un aggressore e un aggredito – e l’anelito alla pace, confine indispensabile per il fiorire della vita. La divisione nasce solo quando non sono chiari i fondamenti razionali, che si trovano invece realizzati compiutamente nelle parole e nei gesti del Papa, a cominciare dalla straordinaria consacrazione dei popoli russo e ucraino al Cuore Immacolato della Madonna.
Innanzi tutto, occorre ricordarsi che la guerra non è mai un bene e che nasce dall’aspetto oscuro del cuore dell’uomo, che la tradizione biblica fa risalire al peccato originale. La guerra con il suo carico di morti e orrori, che accomunano sempre aggressore e aggredito, è estranea alla natura dell’uomo che è fatta per la pace, per la crescita, per l’affermazione dell’altro. Don Giussani ricordava che l’estraneità che si è introdotta, rappresentata dal serpente nel racconto biblico, distorce i desideri dell’uomo che non riescono a rimanere nella giustizia neanche quando nascono come reazione a un’ingiustizia subita. «Non è difficile essere come loro», cantava il cantautore Claudio Chieffo, applicando il medesimo insegnamento agli orrori del nazismo nella sua canzone ‘La nuova Auschwitz’.
Per questa debolezza originaria l’urlo di pace, quel «Fermatevi!» pronunciato da papa Francesco in piazza S. Pietro, non è un richiamo per anime belle, ma una considerazione realistica sulla condizione umana. La medesima considerazione sta alla base del richiamo del Papa sull’aumento delle spese militari generato da questa crisi. Francesco osserva che l’accrescersi mondiale degli strumenti di morte non può che favorire il potenziale distruttivo che l’uomo ha sempre dentro di sé per quella ferita originaria.
Per la lettura del testo completo Clicca qui
11 Settembre 2022 – Cercate il mio volto!
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795NOTIFICAZIONE DELL’ARCIVESCOVO
Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto!”.
Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto.
(Sal 27, 8-9)
Carissimi,
le celebrazioni di Santa Croce – come pare a tutt’oggi – si svolgeranno quest’anno senza alcuna limitazione, ritornando alle forme dell’antichissima tradizione. La luminaria riporterà sulle strade della città le rappresentanze della Chiesa e della società lucchesi, insieme alla moltitudine di persone che di solito assiste dai bordi delle strade e delle piazze; le liturgie in cattedrale potranno nuovamente conoscere una numerosa partecipazione.
Non dobbiamo tuttavia affrontare tali circostanze dimenticandoci di quanto è accaduto nel recente passato e di quanto sta ancora accadendo: la pandemia non del tutto conclusa; la guerra in Ucraina; le conseguenze economiche e sociali dell’una e dell’altra; il disagio psicologico e relazionale che il Covid ha lasciato in mezzo a noi. Abbiamo vissuto – e ancora in parte viviamo – la paura dell’altro: i volti “mascherati” che abbiamo per due anni
incontrato in tanti ambienti non li scorderemo tanto presto, simbolo di una diffidenza che ha contagiato ogni tipo di relazione e che continua persino al di là delle buone ragioni sanitarie. Il nostro cuore, d’altra parte, ci spinge a cercare volti: quelli delle persone care, quelli dei vicini e dei colleghi, quelli dei fratelli nella fede, quelli dei poveri, quello del Signore crocifisso e risorto…
Non siamo fatti per l’isolamento: ognuno ha bisogno di riconoscersi nell’altro. Ogni incontro autentico è però l’esito di una “ricerca” impegnativa: abbassare le difese; accogliere l’altro per quello che è; ascoltare senza giudicare, per comprendere in profondità… Quando non ci
si nasconde più, allora il volto altrui cessa di essere estraneo e la relazione diventa autentica, capace cioè di offrire amicizia, conforto, solidarietà. La celebrazioni di Santa Croce ci richiamano all’autenticità della nostra relazione con il Signore: egli non ci nasconde il suo volto, se lo cerchiamo con sincerità, cioè se ci interessa davvero un rapporto non meramente
formale o tradizionale con lui, ma se siamo disposti a consentirgli – come accade in ogni vera relazione – di apportare cambiamenti alla nostra vita.
L’incontro con Gesù, infatti, accade sempre nel segno della conversione: la sua parola e la sua persona sollecitano a un diverso modo di pensare e di vivere. A ben vedere, è proprio di questo che abbiamo bisogno, come persone, famiglie, comunità…: la promozione della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato ci chiedono un modo diverso di guardare alla
vita e di agire, più attento e solidale; la rinascita di una fraternità attiva e gioiosa esige uno slancio ardito di fiducia e di speranza per il futuro.
L’immagine di Cristo glorioso sulla croce, che da oltre dodici secoli si venera nella Cattedrale di San Martino, ci incoraggia ad intraprendere la strada di questa conversione, che ci restituisce il volto del Signore e dei fratelli. La possibilità di sconfiggere il virus dell’individualismo egoista per aprirsi all’altro, come la capacità di rinunciare ai meschini equilibri del presente per edificare un mondo migliore, sono frutto del sacrificio di Cristo
sulla croce: è lui, infatti, che abbatte ogni muro tra le persone e le comunità, rendendo fratello chi prima era estraneo o – peggio! – nemico.
Nella festa di Santa Croce, dunque, cerchiamo con rinnovata fiducia e con sincero impegno il volto del Signore e il volto del fratello: è la chiave di una vera “ripartenza”, che sa trarre ispirazione da ciò che è accaduto. Voglio invitare soprattutto le nuove generazioni a rendersi protagonisti della festa, poiché assai spesso, nella storia, il rinnovamento evangelico della Chiesa è passato dallo Spirito presente nei giovani. Come non ricordare Francesco d’Assisi, appassionato cercatore del volto di Gesù in quello dei poveri, che ha contribuito a riformare la Chiesa e la società del suo tempo? Cari giovani, se cercate il Signore egli vi renderà capaci di cose grandi!
È tradizione che ogni anno si proponga alla Diocesi una realizzazione come Opera Sociale della Santa Croce. A tale scopo, suggerisco per il 2022 il sostegno alla Diocesi sorella di Byumba: il nuovo vescovo Papias Musengamana ci chiede aiuto per ristrutturare il seminario minore; invito pertanto a raccogliere le offerte per tale finalità durante le celebrazioni di domenica 10 settembre.
Vi porto tutti nella preghiera davanti al Volto Santo e di cuore vi benedico