Attività della Settimana 4 Settembre – 10 Settembre 2022
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 4 SETTEMBRE
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18 - GIOVEDÌ 8 SETTEMBRE – NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA
– Alle ore 21, dopo la sospensione degli ultimi anni dovuta al Covid, riprende la tradizionale celebrazione della S. Messa nella cappellina di Corte Lenzi in occasione della festa della natività della beata Vergine Maria. - SABATO 9 SETTEMBRE
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva.
- DOMENICA 10 SETTEMBRE
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
Guerre, fame e debito dei poveri. Un perfetto cerchio letale
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Proponiamo questo articolo di Francesco Gesualdi, pubblicato il 22 aprile 2022 sul quotidiano Avvenire:
“I drammi peggiori dell’invasione russa sono vissuti dai cittadini ucraini che muoiono sotto le bombe, ma la guerra sta provocando conseguenze anche a distanza, facendo sentire i propri effetti soprattutto sui più poveri. Le sperimentiamo noi stessi, in particolare nel settore energetico e quello alimentare. E i più poveri del mondo le subiscono ancora di più”
L’autore ci accompagna in una riflessione sulle conseguenze della guerra in atto in Ucraina, che riguardano noi tutti ma in modo particolare i paesi poveri dell’Africa, a causa delle scelte di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale.
4 Settembre 2022 – Amare di più
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Gesù voltandosi vede molti che lo seguono: è necessario chiarire bene che cosa comporti andare con lui: non facili entusiasmi, ma adesioni maturate, libere e consapevoli.
Quindi propone tre scelte radicali da fare.
La prima: “Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”.
Parole che possono sembrare dure, eccessive, quasi un invito a rinunciare ai propri sentimenti. In realtà la proposta di Gesù non è amare meno, ma amare di più, mettere Lui al primo posto in modo che anche le atre relazioni siano illuminate dal Suo amore. Gesù chiede un nuovo modo di vivere le relazioni umane: la felicità di questa vita sta tutta nel dare e nel ricevere amore. Gesù non ruba amore, non sottrae affetti ma aggiunge un ‘di più’ che ci fa intuire quanto grande deve essere il cuore e l’amore di ogni discepolo.
Gesù ci dà la garanzia che se stiamo con Lui i nostri affetti e il nostro amore saranno custoditi più vivi, più luminosi e per sempre.
La seconda: “Chi non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”. La croce per noi è la metafora delle difficoltà di ogni giorno, dei problemi, della malattia, delle prove e della inevitabile sofferenza. Della fatica del vivere.
Invece, nel Vangelo, la croce è la sintesi della storia di Gesù. La croce è amare senza misura. La croce è un amore che non si arrende. Che si spende fino alla fine, che è per sempre. Gesù ci ricorda: “Ama altrimenti non vivi. Soffri altrimenti non ami”.
La terza: “Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo”. La rinuncia che Gesù chiede non è un sacrificio ma un atto di libertà. Ci chiede di liberarci dall’ansia dell’accumulare, dalla illusione di credere che avere è necessario per essere.
Tutti dobbiamo fare un esame di coscienza su quali sono le nostre ricchezze che ci impediscono di avvicinare Gesù nella strada della vita. Si tratta di ricchezze che derivano dalla nostra cultura. La prima ricchezza è il benessere. La cultura del benessere che ci fa poco coraggiosi, ci fa pigri, ci fa anche egoisti. A volte il benessere ci anestetizza, perché in fin dei conti stiamo bene nel benessere. Anche di fronte alla scelta di avere un figlio, ci si lascia spesso condizionare dal benessere. (Il Papa ha immaginato un dialogo tra una coppia di sposi): «No, no, più di un figlio, no! Perché non possiamo fare le vacanze, non possiamo andare qua, non possiamo comprare la casa; no! Va bene seguire il Signore, ma fino a un certo punto…. È questo che fa il benessere! Ma questo ci getta giù, ci spoglia di quel coraggio forte per andare vicino a Gesù. Eppure questa è la prima ricchezza della nostra cultura d’oggi. La cultura del benessere. (Papa Francesco).
Un amore del genere non è frutto di profonde meditazioni, né di continui atti di volontà. È un dono, una grazia che Dio ci dà per poterlo amare con un amore assoluto e incondizionato, che diventa eterno dopo la morte. Quando rispondiamo con tutto il nostro essere a Dio che si dà a noi, potremo amare le persone e le cose come Dio le ama, ma prima dobbiamo fare questo passo: spogliarci radicalmente di noi stessi.