Attività della Settimana 31 Luglio – 6 Agosto 2022
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 31 LUGLIO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18 - GIOVEDÌ 4 AGOSTO
Inizia il campo estivo a Foce di Bucino per il gruppo di 1a superiore (4 – 7 Agosto).
Accompagniamo i giovani con la preghiera! - SABATO 6 AGOSTO
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva.
- DOMENICA 7 AGOSTO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
Lettera per il cammino pasquale del nostro Vescovo Paolo (Terza parte)
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Scarica la lettera dell’Arcivescovo
ENERGIE NUOVE NELLA CONDIVISIONE
Ecco infine la via della carità: dare via cose, tempo, denaro… per sollevare il fratello nel bisogno; riconoscere l’iniquità per contrastarla con opere di giustizia; prendersi cura del bene comune.
La Quaresima punta a rendere più leggeri, a liberare da ciò che ostacola la sequela di Gesù. L’ideologia consumista (cf Laudato si’, n. 203-204) ci illude che le cose possano rendere felici; la globalizzazione dell’indifferenza (cf Fratelli tutti, nn. 30-31) ci fa 9 credere che si possa essere felici da soli. L’attenzione ai bisogni dei poveri e l’impegno concreto per un mondo più giusto e pulito ci fanno bene, perché ci aiutano a rientrare in noi stessi (cf Lc 15,17) per ritornare a cercare ciò che ha davvero valore.
Suggerisco, per il tempo di Quaresima, di rinunciare a qualcosa di superfluo e di devolvere il corrispettivo in opere di bene; suggerisco inoltre di dare meno tempo a qualche distrazione (navigazione su internet, giochi, televisione, divertimenti…), impiegandolo per leggere la Laudato si’ e la Fratelli tutti.
Il tempo di Pasqua ci propone di vivere la gioia dell’incontro: anche per questo, però , occorre uscire da stessi, dalla comodità dei propri divani. La relazione è un dono reciproco, che arricchisce enormemente, ma che nasce solo se si va fuori di casa o si apre la propria abitazione agli altri.
In questo periodo ci sono molti appuntamenti parrocchiali e diocesani, e si celebrano quasi ovunque i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Vinciamo la pigrizia e la paura che ci rinchiudono in case blindate e inaccessibili! Andare incontro ai fratelli o ospitarli in casa sarà possibile anche in tempo di pandemia, con le debite precauzioni. Non lasciamoci scoraggiare nel fare il bene (cf 1Ts 3,13).
ALCUNE PROPOSTE DIOCESANE
Nel percorso quaresimale 2022, due proposte intendono sostenere un cammino di qualità per tutti:
• quattro appuntamenti serali su youtube, I mercoledì dell’energia: dal 9 al 30 marzo, alle ore 21.00, incontriamo quattro esperti per riflettere sulla stanchezza, sulla ripartenza ecclesiale, sulla ripartenza sociale e sulla ripartenza educativa;
• le iniziative della Quaresima di carità, sussidiate dall’Ufficio missionario e volte a sostenere i nostri missionari e le loro opere. Nel tempo di Pasqua altre proposte arriveranno a sostenere il cammino.
ENERGIE NUOVE PER COSA?
Abbiamo – oggi più mai – bisogno di energia, non solo perché si deve far ripartire la vita delle comunità, ma perché occorre farlo in modo nuovo. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo, donodi Dio che ci guarisce dal narcisismo, dal vittimismo e dal pessimismo. Ci guarisce dallo specchio, dalle lamentele e dal buio. Perché peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi (cf Francesco, Omelia, 31 maggio 2020).
Papa Francesco, in attuazione del Concilio, ci sollecita incessantemente ad essere Chiesa-in-uscita; le Chiese in Italia si sono impegnate in un cammino sinodale che intende coinvolgere tutto il popolo di Dio; la nostra Diocesi vive, dal Sinodo in poi, in un percorso di riforma che sta passando ora attraverso una diversa presenza sul territorio, che i nuovi consigli pastorali sono chiamati ad interpretare, per guidarne l’attuazione nel proprio contesto; la Settimana sociale di Taranto ha chiesto a tutte le parrocchie di diventare soggetti attivi della conversione ecologica proposta dalla Laudato si’…
L’esperienza di questi due anni ci spinge, inoltre, a investire in una maggiore qualità della vita fraterna delle nostre comunità, in una più convinta collegialità presbiterale e diaconale, in un più serrato protagonismo laicale all’insegna della corresponsabilità… Tutte attività estremamente “energivore”.
Cogliamo dunque l’occasione irripetibile del cammino pasquale di quest’anno per accogliere tutta l’energia rinnovabile di cui abbiamo bisogno, come persone e come comunità, per ripartire con uno slancio che ci renda migliori di come eravamo due anni fa.
CORAGGIO!
Caro fratello, cara sorella, mi piacerebbe che questa breve lettera producesse il medesimo effetto di un’altra missiva, quella recapitata ad Antiochia al termine del primo “Concilio” della Chiesa, celebrato dagli apostoli a Gerusalemme per rispondere ai problemi e ai conflitti dei cristiani di allora: Quando l’ebbero letta, si rallegrarono per l’incoraggiamento che infondeva (At 15, 31). Coraggio, dunque! Il Signore ci offre la possibilità di recuperare in lui energie ed entusiasmo per ripartire, per rinnovarci, accogliere gli stimoli e le sfide del nostro tempo. Non ci lascia soli, ma anche in questo momento complesso ci rimane vicino, per guidare e sostenere il nostro cammino di Chiesa con il suo Santo Spirito, affinché la nostra gioia sia piena (cf Gv 15,11) e tutti abbiano vita in abbondanza (cf Gv 10,10 ).
Paolo Giulietti – Arcivescovo di Lucca (Fine 3a e ultima parte)
31 Luglio 2022 – Quello che hai preparato, di chi sarà?
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Papa Francesco, Angelus del 4 agosto 2019
Il Vangelo di oggi (cfr Lc 12, 13-21) si apre con la scena di un tale che si alza tra la folla e chiede a Gesù di dirimere una questione giuridica circa l’eredità di famiglia. Ma Egli nella risposta non affronta la questione, ed esorta a rimanere lontano dalla cupidigia, cioè dall’avidità di possedere. Per distogliere i suoi ascoltatori da questa ricerca affannosa della ricchezza, Gesù racconta la parabola del ricco stolto, che crede di essere felice perché ha avuto la fortuna di una annata eccezionale e si sente sicuro per i beni accumulati. Sarà bello che oggi voi la leggiate; è nel capitolo dodicesimo di San Luca, versetto 13. È una bella parabola che ci insegna tanto. Il racconto entra nel vivo quando emerge la contrapposizione tra quanto il ricco progetta per se stesso e quanto invece Dio gli prospetta.
Il ricco mette davanti alla sua anima, cioè a se stesso, tre considerazioni: i molti beni ammassati, i molti anni che questi beni sembrano assicurargli e terzo, la tranquillità e il benessere sfrenato (cfr v.19). Ma la parola che Dio gli rivolge annulla questi suoi progetti. Invece dei «molti anni», Dio indica l’immediatezza di «questa notte; stanotte morirai»; al posto del «godimento della vita» Gli presenta il «rendere la vita; renderai la vita a Dio», con il conseguente giudizio. Per quanto riguarda la realtà dei molti beni accumulati su cui il ricco doveva fondare tutto, essa viene ricoperta dal sarcasmo della domanda: «E quello che ha preparato, di chi sarà?» (v.20). Pensiamo alle lotte per le eredità; tante lotte di famiglia. E tanta gente, tutti sappiamo qualche storia, che all’ora della morte incomincia a venire: i nipoti, i nipotini vengono a vedere: “Ma cosa tocca a me?”, e portano via tutto. È in questa contrapposizione che si giustifica l’appellativo di «stolto» – perché pensa a cose che lui crede essere concrete ma sono una fantasia – con cui Dio si rivolge a quest’uomo. Egli è stolto perché nella prassi ha rinnegato Dio, non ha fatto i conti con Lui.
La conclusione della parabola, formulata dall’evangelista, è di singolare efficacia: «Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio» (v.21). È un ammonimento che rivela l’orizzonte verso cui tutti noi siamo chiamati a guardare. I beni materiali sono necessari – sono beni! -, ma sono un mezzo per vivere onestamente e nella condivisone con i più bisognosi. Gesù oggi ci invita a considerare che le ricchezze possono incatenare il cuore e distoglierlo dal vero tesoro che è nei cieli. Ce lo ricorda anche San Paolo nell’odierna seconda lettura. Dice così: «Cercate le cose di lassù. … rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Col 3, 1-2).
Questo – si capisce – non vuol dire estraniarsi dalla realtà, ma cercare le cose che hanno un vero valore: la giustizia, la solidarietà, l’accoglienza, la fraternità, la pace, tutte cose che costituiscono la vera dignità dell’uomo. Si tratta di tendere ad una vita realizzata non secondo lo stile mondano, bensì secondo lo stile evangelico: amare Dio con tutto il nostro essere, e amare il prossimo come lo ha amato Gesù, cioè nel servizio e nel dono di sé. La cupidigia dei beni, la voglia di avere beni, non sazia il cuore, anzi provoca di più fame! La cupidigia è come quelle buone caramelle: tu ne prendi una e dice: “Ah! Che buona”, e poi prendi l’altra; e una tira l’altra. Così è la cupidigia: non si sazia mai. State attenti! L’amore così inteso e vissuto è la fonte della vera felicità, mentre la ricerca smisurata dei beni materiali e delle ricchezze è spesso sorgente di inquietudine, di avversità, di prevaricazioni, di guerre. Tante guerre incominciano per la cupidigia.