Attività della Settimana 17 Luglio – 23 Luglio 2022
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 17 LUGLIO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18 - SABATO 23 LUGLIO
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva.
- DOMENICA 24 LUGLIO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
Festa di S. Anna
LUNEDÌ 25 LUGLIO
– Ore 21 S. Messa solenne presieduta da don Lucio Malanca, nativo di S. Anna, che quest’anno celebra il 25° di ordinazione presbiteraleMARTEDÌ 26 LUGLIO – FESTA DEI SANTI ANNA E GIOACCHINO
– Ore 18.30 S. Messa con la benedizione dei bambini, dei nonni e delle mamme in dolce attesa
Lettera per il cammino pasquale del nostro Vescovo Paolo
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Scarica la lettera dell’Arcivescovo
Caro fratello, cara sorella,
ancora una volta abbiamo dinanzi giorni straordinari: i quaranta della Quaresima e i cinquanta del Tempo pasquale, con la Grande Settimana al centro; un cammino di oltre tre mesi (95 giorni, per la precisione), che inizia con le spente Ceneri e finisce col fuoco della Pentecoste. È un dono che il Signore ci fa ogni anno, affinché riprendiamo energia per il cammino personale e comunitario: l’azione purificatrice e creatrice dello Spirito, infatti, può far sorgere persino dalle ceneri un fuoco divampante, capace di diffondere ovunque il suo calore. Se sarete quello che dovete essere metterete fuoco in tutto il mondo!
(S. Caterina da Siena)
ABBIAMO PROPRIO LE PILE SCARICHE
Questa volta, peraltro, arriviamo all’appuntamento pasquale con il carico di una particolare stanchezza e di un certo scoraggiamento, oltre al peso dei problemi quotidiani e delle “ordinarie” sofferenze.
Sono passati ormai due anni da quando la vita delle persone, delle famiglie, delle imprese, delle scuole e delle comunità è stata colpita dalle restrizioni necessarie a contenere il contagio della pandemia. Questa situazione ha portato conseguenze inimmaginabili, alcune delle quali avranno purtroppo effetti di lunga durata. Le più rilevanti sono senza dubbio quelle spirituali: le ferite interiori, sebbene invisibili, risultano determinanti per tutto l’agire umano, poiché influenzano le relazioni di ogni tipo e le decisioni personali e collettive. Questo tempo di pandemia ha accresciuto in tutto il mondo il senso di smarrimento. Dopo una prima fase di reazione, in cui ci siamo sentiti solidali sulla stessa barca, si è diffusa la tentazione del “si salvi chi può.” (Francesco, Omelia, 31 dicembre 2021)
La crisi di fiducia nel futuro, negli altri, nelle istituzioni, in sé stessi – ha determinato la perdita di tanti punti di riferimento e rappresenta una seria ipoteca su ogni dimensione dell’attesa “ripartenza”. Continua a leggere
17 Luglio 2022 – Accogliere ascoltando
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Cristo nella casa di Marta e Maria – Johannes Vermeer
Papa Francesco, Angelus del 17 Luglio 2016
Nel Vangelo odierno l’evangelista Luca racconta di Gesù che, mentre è in cammino verso Gerusalemme, entra in un villaggio ed è accolto a casa di due sorelle: Marta e Maria (cfr Lc 10,38-42). Entrambe offrono accoglienza al Signore, ma lo fanno in modi diversi. Maria si mette seduta ai piedi di Gesù e ascolta la sua parola (cfr v. 39), invece Marta è tutta presa dalle cose da preparare; e a un certo punto dice a Gesù: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti» (v. 40). E Gesù le risponde: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta» (vv. 41-42).
Nel suo affaccendarsi e darsi da fare, Marta rischia di dimenticare – e questo è il problema – la cosa più importante, cioè la presenza dell’ospite, che era Gesù in questo caso. Si dimentica della presenza dell’ospite. E l’ospite non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato. Ricordate bene questa parola: ascoltare! Perché l’ospite va accolto come persona, con la sua storia, il suo cuore ricco di sentimenti e di pensieri, così che possa sentirsi veramente in famiglia. Ma se tu accogli un ospite a casa tua e continui a fare le cose, lo fai sedere lì, muto lui e muto tu, è come se fosse di pietra: l’ospite di pietra. No. L’ospite va ascoltato. Certo, la risposta che Gesù dà a Marta – quando le dice che una sola è la cosa di cui c’è bisogno – trova il suo pieno significato in riferimento all’ascolto della parola di Gesù stesso, quella parola che illumina e sostiene tutto ciò siamo e che facciamo. Se noi andiamo a pregare – per esempio – davanti al Crocifisso, e parliamo, parliamo, parliamo e poi ce ne andiamo, non ascoltiamo Gesù! Non lasciamo parlare Lui al nostro cuore. Ascoltare: questa è la parola-chiave. Non dimenticatevi! E non dobbiamo dimenticare che nella casa di Marta e Maria, Gesù, prima di essere Signore e Maestro, è pellegrino e ospite. Dunque, la sua risposta ha questo primo e più immediato significato: “Marta, Marta, perché ti dai tanto da fare per l’ospite fino a dimenticare la sua presenza? – L’ospite di pietra! – Per accoglierlo non sono necessarie molte cose; anzi, necessaria è una cosa sola: ascoltarlo – ecco la parola: ascoltarlo -, dimostrargli un atteggiamento fraterno, in modo che si accorga di essere in famiglia, e non in un ricovero provvisorio”.
Così intesa, l’ospitalità, che è una delle opere di misericordia, appare veramente come una virtù umana e cristiana, una virtù che nel mondo di oggi rischia di essere trascurata. Infatti, si moltiplicano le case di ricovero e gli ospizi, ma non sempre in questi ambienti si pratica una reale ospitalità. Si dà vita a varie istituzioni che provvedono a molte forme di malattia, di solitudine, di emarginazione, ma diminuisce la probabilità per chi è straniero, emarginato, escluso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarlo: perché è straniero, profugo, migrante, ascoltare quella dolorosa storia. Persino nella propria casa, tra i propri familiari, può capitare di trovare più facilmente servizi e cure di vario genere che ascolto e accoglienza. Oggi siamo talmente presi, con frenesia, da tanti problemi – alcuni dei quali non importanti – che manchiamo della capacità di ascolto. Siamo indaffarati continuamente e così non abbiamo tempo per ascoltare. E io vorrei domandare a voi, farvi una domanda, ognuno risponda nel proprio cuore: tu, marito, hai tempo per ascoltare tua moglie? E tu, donna, hai tempo per ascoltare tuo marito? Voi genitori, avete tempo, tempo da “perdere”, per ascoltare i vostri figli? o i vostri nonni, gli anziani? – “Ma i nonni dicono sempre le stesse cose, sono noiosi…” – Ma hanno bisogno di essere ascoltati! Ascoltare. Vi chiedo di imparare ad ascoltare e di dedicarvi più tempo. Nella capacità di ascolto c’è la radice della pace.
La Vergine Maria, Madre dell’ascolto e del servizio premuroso, ci insegni ad essere accoglienti e ospitali verso i nostri fratelli e le nostre sorelle.