Attività della Settimana 3 Luglio – 9 Luglio 2022
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 3 LUGLIO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18 - GIOVEDÌ 30 GIUGNO
– Alle ore 17, in Auditorium, L’Associazione “La Finestra” organizza un incontro con il Dott. Francesco Niccoli (Museo della Cattedrale) che presenta “Un itinerario fra arte e storia – Dal Volto Santo a Ilaria Del Carretto“ - SABATO 9 LUGLIO
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva, presieduta dal nostro Vescovo Paolo, nella quale verrà celebrato il Rito di Ammissione al Presbiterato di Antony, il seminarista dello Sri Lanka che vive nella nostra parrocchia. Insieme con lui riceverà l’Ammissione anche Angelo, un altro seminarista che è impegnato nella Parrocchie di Pian di Mommio e Stiava.
- DOMENICA 10 LUGLIO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 e 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
Domenica scorsa si è tenuta la “Festa di riapertura” della casa di Foce di Bucino, che nell’occasione è stata dedicata al Vescovo Bruno Tommasi (don Bruno per noi santannesi) che nel lontano 1979 desiderò fortemente che la parrocchia di Sant’Anna iniziasse la sua meravigliosa avventura a Foce di Bucino.
Ecco alcune foto della festa e l’articolo tratto da Il Tirreno edizione 26 giugno 2022 di Michele Citarella:
Si desidera di morire quando ci si sente soli
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Proponiamo un articolo di Mario Melazzini, medico e manager sanitario, da anni malato di SLA, pubblicato sul quotidiano Avvenire sabato 5 febbraio e nel quale dice la sua sul tema eutanasia, proponendo una riflessione sul valore dell’esistenza.
3 Luglio 2022 – La vostra pace scenderà su di lui
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795L’odierna pagina evangelica (cfr Lc 10,1-12.17-20) presenta Gesù che invia in missione settantadue discepoli, in aggiunta ai dodici apostoli. Il numero settantadue indica probabilmente tutte le nazioni. Infatti nel libro della Genesi si menzionano settantadue nazioni diverse (cfr 10,1-32). Così questo invio prefigura la missione della Chiesa di annunciare il Vangelo a tutte le genti. A quei discepoli Gesù dice: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!» (v. 2).
Questa richiesta di Gesù è sempre valida. Sempre dobbiamo pregare il “padrone della messe”, cioè Dio Padre, perché mandi operai a lavorare nel suo campo che è il mondo. E ciascuno di noi lo deve fare con cuore aperto, con un atteggiamento missionario; la nostra preghiera non dev’essere limitata solo ai nostri bisogni, alle nostre necessità: una preghiera è veramente cristiana se ha anche una dimensione universale.
Nell’inviare i settantadue discepoli, Gesù dà loro istruzioni precise, che esprimono le caratteristiche della missione. La prima – abbiamo già visto –: pregate; la seconda: andate; e poi: non portate borsa né sacca…; dite: “Pace a questa casa”…restate in quella casa…Non passate da una casa all’altra; guarite i malati e dite loro: “è vicino a voi il Regno di Dio”; e, se non vi accolgono, uscite sulle piazze e congedatevi (cfr vv. 2-10). Questi imperativi mostrano che la missione si basa sulla preghiera; che è itinerante: non è ferma, è itinerante; che richiede distacco e povertà; che porta pace e guarigione, segni della vicinanza del Regno di Dio; che non è proselitismo ma annuncio e testimonianza; e che richiede anche la franchezza e la libertà evangelica di andarsene evidenziando la responsabilità di aver respinto il messaggio della salvezza, ma senza condanne e maledizioni.
Se vissuta in questi termini, la missione della Chiesa sarà caratterizzata dalla gioia. E come finisce questo passo? «I settantadue tornarono pieni di gioia» (v. 17). Non si tratta di una gioia effimera, che scaturisce dal successo della missione; al contrario, è una gioia radicata nella promessa che – dice Gesù – «i vostri nomi sono scritti nei cieli» (v. 20). Con questa espressione Egli intende la gioia interiore, la gioia indistruttibile che nasce dalla consapevolezza di essere chiamati da Dio a seguire il suo Figlio. Cioè la gioia di essere suoi discepoli. Oggi, per esempio, ognuno di noi, qui in Piazza, può pensare al nome che ha ricevuto nel giorno del Battesimo: quel nome è “scritto nei cieli”, nel cuore di Dio Padre. Ed è la gioia di questo dono che fa di ogni discepolo un missionario, uno che cammina in compagnia del Signore Gesù, che impara da Lui a spendersi senza riserve per gli altri, libero da sé stesso e dai propri averi.
Invochiamo insieme la materna protezione di Maria Santissima, perché sostenga in ogni luogo la missione dei discepoli di Cristo; la missione di annunciare a tutti che Dio ci ama, ci vuole salvare e ci chiama a far parte del suo Regno.
Papa Francesco, Angelus del 7 luglio 2019