Vita Parrocchiale: 22 Settembre – 28 Settembre 2024
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 22 SETTEMBRE
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In auditorium: ore 18 - SABATO 28 SETTEMBRE
– In chiesa: ore 19.00 Messa festiva - DOMENICA 30 SETTEMBRE
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: Ore 18
Catechismo bambini
Nel mese di ottobre inizierà l’attività dei gruppi di catechismo, compresi quelli per i bambini di terza elementare.
I genitori di questi bambini sono pregati di contattare quanto prima Don Paolo o Don Francesco.
Serata teatrale in Auditorium il 27 settembre.
Il ricavato andrà all’oratorio.
Non costa niente ma vale tanto: Dona il 5×1000
ASSOCIAZIONE ORATORIO DI S.ANNA
Codice fiscale:92023190462
Oppure
ASSOCIAZIONE “LA FINESTRA” (Anziani)
Codice fiscale:92024360460
In evidenza: 22 Settembre 2024
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Il nuovo sistema di riscaldamento della nostra chiesa
Il cuore del nuovo sistema di riscaldamento della nostra chiesa è la pompa di calore. Essa preleva energia termica dall’ambiente esterno e la trasferisce al sistema di riscaldamento interno, costituito da un sistema di tubazioni inserite nelle pedane che sono state installate sotto le panche.
La pompa di calore funziona come un frigorifero al contrario: raccoglie calore dall’esterno e lo immette all’interno.
Il riscaldamento a pavimento richiede una temperatura dell’acqua relativamente bassa (circa 30-40°C), a differenza dei tradizionali radiatori che necessitano di temperature più elevate (60-70°C). Questo lo rende molto efficiente.
Il calore viene diffuso dal basso verso l’alto in modo uniforme, creando un comfort termico superiore rispetto ad altri sistemi di riscaldamento, perché non ci sono punti di accumulo di calore e l’aria non si surriscalda in prossimità di fonti dirette.
Il pavimento stesso diventa una superficie radiante che emana calore in modo omogeneo.
La pompa di calore è estremamente efficiente in termini di consumo energetico: la pompa di calore può fornire energia termica fino a 5 volte l’energia elettrica consumata.
In conclusione, il riscaldamento a pavimento con pompa di calore è una soluzione tecnologicamente avanzata e sostenibile con alta efficienza energetica, comfort elevato, basso impatto ambientale e, a differenza del vecchio impianto, assenza di rumore.
Festa della Patrona Sant’Anna
Il 25 e 26 luglio scorsi abbiamo celebrato la festa della nostra Patrona, anche con la processione che ha visto una buona partecipazione dei fedeli.
L’invocazione a Sant’ Anna
Perché Sant’Anna è ritenuta la protettrice delle donne incinte e delle partorienti? Perché la sua gravidanza fu un miracolo, ebbe un parto felice e sereno, una figlia sana ed esempio di purezza e, nonostante l’età, anche latte sufficiente per allevarla e crescerla.
È per questo le donne incinte e le partorienti devote la invocano, per chiedere la sua intercessione per avere ciò che ebbe lei, da una gravidanza serena al parto senza difficoltà.
Ecco la più nota delle invocazioni:
Preghiera a Sant’Anna della mamma in attesa di un figlio
O Signore, per intercessione
di Sant’Anna, madre della Madonna,
ti chiedo di accompagnarmi in questo tempo
di gestazione della creatura
che hai voluto far vivere nel mio seno.
Grazie, perché mi hai scelta
per questo compito così importante:
essere madre di una nuova creatura
e così collaborare con te Creatore.
O Signore, per intercessione di Sant’Anna,
fa che la creatura che è in me sia un dono
che renda più unita la mia famiglia
e una benedizione per tutti.
Fai che l’attesa della nascita
ci aiuti ad essere generosi e perseveranti
nella fede e nella carità.
Amen
Preghiera a Sant’Anna
Gloriosa Sant’Anna, protettrice delle famiglie cristiane, a te affido i miei figli e i miei nipoti.
So che li ho ricevuti da Dio e che a Dio appartengono.
Pertanto ti prego di concedermi la grazia di accettare ciò che la Divina Provvidenza ha disposto per loro.
Benedicili, o misericordiosa Sant’Anna e mettili sotto la tua protezione.
Non ti chiedo per loro privilegi eccezionali, solamente desidero consacrarti le loro anime e i loro corpi, affinché tu li possa preservare da ogni male.
A te affido le loro necessità temporali e la loro salvezza eterna.
Sbandieratori, bene i giovani nei tornei under a Montefalco (PG)
Il Gruppo Sbandieratori e Musici Città di Lucca – Contrada Sant’Anna, torna da Montefalco con grandi soddisfazioni.
Il gruppo storico, protagonista da diversi anni con i propri atleti in ambito nazionale e più volte campione d’Italia nelle varie specialità, si afferma anche con le proprie giovani leve nella XIII edizione dei campionati under organizzati dalla Lega Italiana Sbandieratori.
I rulli di tamburo e la tecnica dei musici Under 15 conquistano la medaglia di bronzo mentre per gli sbandieratori arrivano due argenti con la Piccola squadra under 18 e la coppia Under 18.
Dalla spedizione in terra umbra arriva anche una medaglia d’oro con il singolo under 18 messo in mostra da Federico Rosati.
Dettagli e foto nella Pagina del gruppo sbandieratori e musici
Premiati del concorso di narrativa
“Finestra a primavera”
Ecco l’elenco dei premiati del secondo concorso di narrativa per l’anno 2023/2024, “Finestra a primavera”, indetto dall’Associazione di Volontariato “La Finestra”:
- Primo premio: Copri il dottore di Claudio Sabò
- Secondo premio: Parole sospese di Antonella Arcangeli
- Terzo premio: Sandali alla schiava di Giovanna Maria Cesari
Menzioni speciali:
Correva la fantasia tra la via Emilia e il West di Stefano De Vescovi
Fiocco rosa di Emily Francesconi
Occhi di Franco Regole
Io e te di Manuela Potiti
German e la Betta di Michele Lovi
Premio speciale fedeltà: Gabriele Serafini
La premiazione è prevista per sabato 19 ottobre 2024 alle ore 16.30 presso l’Oratorio di S. Anna, Via Fratelli Cervi – Lucca
Sotto il Matanna una casa che rivive con tanti volontari
Proponiamo l’articolo che il nostro “Giornalista Parrocchiale” Michele Citarella ha pubblicato sulla rivista In Cammino associata al settimanale Toscana Oggi del 23 giugno 2024
L’estate è ormai alle porte e i catechisti delle varie comunità parrocchiali sono in fermento per gli ultimi preparativi in vista dei campi estivi che ravvivano case parrocchiali situate in zone di montagna ora scarsamente abitate e ormai privi di una comunità locale stabilmente presente. Si tratta di case vissute per poche settimane durante l’anno, concentrate nel periodo estivo, ma che richiedono manutenzione costanti e pulizie ordinarie in periodi ben più lunghi del solo periodo dei campeggi, Manutenzione e pulizie che vengono compiute in sordina, lontano dai riflettori e affidate a volontari che hanno deciso di dedicare qualche fine settimana e qualche ritaglio di tempo per contribuire a rendere accogliere queste case dove si svolgono i ritiri estivi dei gruppi di giovani.
Esempio forte di tale legame con la casa parrocchiale di montagna «ricevuta in adozione» arriva dalla comunità di S. Anna (Lucca), dove è attivo da oltre 40 anni il gruppo Foce, nato con l’intento di garantire i lavori di manutenzione della casa estiva di Foce di Bucino.
Era il 1979 quando Monsignor Bruno Tommasi, all’epoca parroco a S. Anna, acquisì questa casa con l’intento di creare un punto stabile di riferimento per momenti di preghiera, formazione e programmazione delle attività per il successivo autunno. I volontari della prima ora ricordano: «Don Bruno sentiva fortemente la necessità di offrire ai ragazzi un luogo isolato dalla frenesia di tutti i giorni e fu abile nel trovare un accordo con i pochi residenti nel posto, cui promise tutela dei luoghi e degli arredi della chiesa e della canonica. Acquisita la gestione della casa, fu necessario mettersi a lavoro per adeguare gli ambienti e renderli ospitali per i gruppi di catechismo». Nacque così il gruppo Foce, che iniziò a prendersi cura della casa all’ombra del Monte Matanna.
La cucina del parroco si trasformò in cucina in grado di preparare pasta e prelibatezze per trenta ragazzi affamati, le camere si riempirono di letti a castello acquisiti e trasportati da S. Anna con la disponibilità e la solidarietà di un’intera comunità, così come vennero realizzati ulteriori servizi igienici e docce, pur mantenendo il decoro che un’area montana richiede.
Nel corso degli anni, il gruppo Foce ha avuto il necessario ricambio generazionale, grazie all’esempio dei predecessori. E sono proprio le nuove leve, nelle domeniche che precedono l’estate, ad organizzarsi per areare gli ambienti dopo mesi di chiusura, a manutenere caldaia e a ripulire le camere e il cortile parrocchiale. Ci sono anche lavori esterni, quali il taglio d’erba, la cura della staccionata e del piazzale antistante alla chiesa. «Negli anni recenti la casa e la chiesa di Foce di Bucino hanno dovuto subire lavori di straordinaria manutenzione ad opera di una ditta specializzata e il nostro impegno si è quindi concentrato nelle pulizie successive al cantiere. Siamo felici di questo nostro compito nella comunità, Che è quello di garantire una casa accogliente in un luogo lontano dallo stress quotidiano, distaccato dai social e prezioso per la catechesi dei giovani della nostra comunità della nostra Diocesi».
CORSO PRIMO SOCCORSO E DAE PRESSO IL NOSTRO ORATORIO
Un ambiente accogliente è anche un ambiente sicuro. Così il nostro oratorio, che riceve ogni giorno bambini, ragazzi e adulti per attività che spaziano dallo sport alla catechesi fino al Grest, ha organizzato un corso di primo soccorso con aggiornamento periodico con addestramento all’utilizzo del DAE, installato all’interno dei proprio ambienti.
Un’attenzione al prossimo che ha visto protagonisti catechisti, volontari e animatori Grest, attenti a mettere in pratica quanto indicato dai volontari dell’Associazione Mirco Ungaretti cui va il ringraziamento della nostra parrocchia e della comunità di S. Anna.
Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Il Vangelo della Liturgia odierna (Mc 9,30-37) narra che, lungo il cammino verso Gerusalemme, i discepoli di Gesù discutevano su chi «tra loro fosse più grande» (v. 34). Allora Gesù rivolse loro una frase forte, che vale anche per noi oggi: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti» (v. 35). Se tu vuoi essere il primo, devi andare in coda, essere l’ultimo, e servire tutti. Mediante questa frase lapidaria, il Signore inaugura un capovolgimento: rovescia i criteri che segnano che cosa conta davvero. Il valore di una persona non dipende più dal ruolo che ricopre, dal successo che ha, dal lavoro che svolge, dai soldi in banca; no, no, non dipende da quello; la grandezza e la riuscita, agli occhi di Dio, hanno un metro diverso: si misurano sul servizio. Non su quello che si ha, ma su quello che si dà. Vuoi primeggiare? Servi. Questa è la strada.
Oggi la parola “servizio” appare un po’ sbiadita, logorata dall’uso. Ma nel Vangelo ha un significato preciso e concreto. Servire non è un’espressione di cortesia: è fare come Gesù, il quale, riassumendo in poche parole la sua vita, ha detto di essere venuto «non per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45). Così ha detto il Signore. Dunque, se vogliamo seguire Gesù, dobbiamo percorrere la via che Lui stesso ha tracciato, la via del servizio. La nostra fedeltà al Signore dipende dalla nostra disponibilità a servire. E questo, lo sappiamo, costa, perché “sa di croce”. Ma, mentre crescono la cura e la disponibilità verso gli altri, diventiamo più liberi dentro, più simili a Gesù. Più serviamo, più avvertiamo la presenza di Dio. Soprattutto quando serviamo chi non ha da restituirci, i poveri, abbracciandone le difficoltà e i bisogni con la tenera compassione: e lì scopriamo di essere a nostra volta amati e abbracciati da Dio.
Gesù, proprio per illustrare questo, dopo aver parlato del primato del servizio, compie un gesto. Abbiamo visto che i gesti di Gesù sono più forti delle parole che usa. E qual è il gesto? Prende un bambino e lo pone in mezzo ai discepoli, al centro, nel luogo più importante (cfr v. 36). Il bambino, nel Vangelo, non simboleggia tanto l’innocenza, quanto la piccolezza. Perché i piccoli, come i bambini, dipendono dagli altri, dai grandi, hanno bisogno di ricevere. Gesù abbraccia quel bambino e dice che chi accoglie un piccolo, un bambino, accoglie Lui (cfr v. 37). Ecco anzitutto chi servire: quanti hanno bisogno di ricevere e non hanno da restituire. Servire coloro che hanno bisogno di ricevere e non hanno da restituire. Accogliendo chi è ai margini, trascurato, accogliamo Gesù, perché Egli sta lì. E in un piccolo, in un povero che serviamo riceviamo anche noi l’abbraccio tenero di Dio.
Cari fratelli e sorelle, interpellati dal Vangelo, facciamoci delle domande: io, che seguo Gesù, mi interesso a chi è più trascurato? Oppure, come i discepoli quel giorno, vado in cerca di gratificazioni personali? Intendo la vita come una competizione per farmi spazio a discapito degli altri oppure credo che primeggiare significa servire? E, concretamente: dedico tempo a qualche “piccolo”, a una persona che non ha i mezzi per contraccambiare? Mi occupo di qualcuno che non può restituirmi o solo dei miei parenti e amici? Sono domande che noi possiamo farci.
La Vergine Maria, umile serva del Signore, ci aiuti a comprendere che servire non ci fa diminuire, ma ci fa crescere. E che c’è più gioia nel dare che nel ricevere (cfr At 20,35).
Papa Francesco, Angelus del 19 settembre 2021