Vita Parrocchiale: 22 Dicembre – 28 Dicembre 2024
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 22 DICEMBRE – Quarta domenica di Avvento
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: ore 17
– Alla S. Messa delle 10.30 Benedizione delle statuine di Gesù Bambino da mettere nel presepe - LUNEDÌ 23 DICEMBRE
– Dalle ore 16, alle 18, in Chiesa, Celebrazione del Sacramento della Confessione per i Gruppi di 4ª e 5ª Elementare
– Dalle ore 21 alle 23, i preti sono a disposizione, in Chiesa, per Celebrare il Sacramento della Confessione - MARTEDÌ 24 DICEMBRE
– Dalle ore 9 alle 12.30 i preti sono a disposizione, in Chiesa, per Celebrare il Sacramento della Confessione
– Alle ore 21.30, dall’Oratorio, ritrovo e partenza del tradizionale “Cammino dei pastori”.
– Alle ore 22.30 in Chiesa Solenne Veglia di Natale
- MERCOLEDÌ 25 DICEMBRE – Natale del Signore!
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
– In Auditorium: ore 17 - GIOVEDÌ 26 DICEMBRE – Santo Stefano
– In Chiesa, S. Messa alle ore 18.30 - SABATO 28 DICEMBRE
– In Chiesa Parrocchiale, dalle ore 10 alle 12, Adorazione Eucaristica.
In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni
– In chiesa: ore 19.00 S. Messa festiva - DOMENICA 29 DICEMBRE
Orario SS. Messe
– In chiesa: Ore 8.30 – 10.30 – 12
Attenzione: La S. Messa delle ore 17, in auditorium, non viene celebrata perché il Vescovo invita tutti a partecipare all’apertura dell’Anno Santo in Cattedrale con questo programma:
Alle ore 16, ritrovo nella Chiesa dell’Arancio per un momento di preghiera iniziale, insieme a tutte le parrocchie cittadine e della piana di Lucca. Di qui inizierà il pellegrinaggio verso la Cattedrale, dove, alle 17.30 il Vescovo presiederà la Solenne Eucarestia.
Anche quest’anno la nostra Parrocchia organizza, con il patrocinio dell’Associazione “La Finestra”, il concorso “Un presepe in ogni casa.” La partecipazione al concorso è aperta a tutti, grandi e piccoli.
Per partecipare è necessario mandare la foto del presepe per e-mail (concorsopresepisantanna@gmail.com) indicando il proprio nome, cognome e recapito telefonico entro il 1 Gennaio 2025.
Le premiazioni si terranno il pomeriggio del 6 gennaio 2025.
Preparazione al matrimonio
Sabato 11 gennaio 2025 comincia il percorso per le coppie in preparazione al Sacramento del Matrimonio.
QUI il calendario degli incontri.Le coppie interessate si mettano in contatto con i preti.
In evidenza: 22 Dicembre 2024
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Lettera del Vescovo Paolo per l’Avvento
(Quarta parte)
COME È POSSIBILE?
MARIA
SEGNO DI SICURA SPERANZA PER UN POPOLO IN CAMMINO
La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore. (Lumen Gentium, n. 68)
Con Maria, pellegrini di speranza
L’attesa della Vergine è operosa, pellegrinante: appena ricevuto l’annuncio dell’angelo, subito si alza e in fretta si mette in viaggio verso la Giudea. Proprio perché speriamo in Dio, non possiamo rimanere seduti: siamo chiamati a mobilitarci, a uscire per celebrare, annunciare e operare la speranza. Così accade nell’incontro gioioso in casa di Zaccaria, in cui lo Spirito fa cantare a Maria le meraviglie della salvezza imminente e la spinge a vivere tre mesi di umile servizio all’anziana parente.
Il pellegrinaggio è un grande segno di speranza per la Chiesa e per il mondo: si lasciano le sicurezze e le comodità per affrontare un viaggio pieno di disagi e fatiche verso una meta lontana; ma la speranza dell’arrivo riempie il percorso di letizia e di meraviglia. Alla fine, chi era partito non è più lo stesso: nel ritorno alla vita quotidiana cambieranno molte cose, in nome di una rinnovata fiducia nella forza del bene e nella provvidenza di Dio.
Siamo un popolo in cammino, “Chiesa pellegrina sulla terra” (Preghiera eucaristica III): non per attraversare il mondo da viaggiatori frettolosi o indifferenti, ma come seminatori del Regno, per trasformare persone e cose. “I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spine cresceranno cipressi, invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà.” (Is 55, 12-13)
Nel tempo di Avvento siamo sollecitati ad attendere il Signore nelle “virtù del pellegrino”, capaci di edificare nel bene la comunità umana: la sobrietà nell’uso del mondo, la carità fraterna verso i compagni nel viaggio della vita, la pazienza per la lunga strada che separa dalla meta, la misericordia per le fragilità proprie e altrui, la fortezza che sostiene nelle difficoltà, la letizia per la bellezza del creato e dell’uomo.
Maria, regina della pace
L’immagine riportata in copertina è una scultura di Guido Galli, Maria regina pacis, commissionata da Papa Benedetto XV e collocata nella Basilica di Santa Maria maggiore per chiedere alla Vergine la fine della Prima Guerra Mondiale, da lui definita “inutile strage”. La
Madonna, col volto triste per i milioni di caduti, intima, alzando il braccio sinistro, la fine delle ostilità, mentre il Figlio è in procinto di far cadere un ramo d’olivo, simbolo di pace. La statua venne inaugurata il 4 agosto 1918: tre mesi dopo il conflitto terminava.
In questo Avvento di guerra ci rivolgiamo con fiducia, nella preghiera, a Maria, Regina della pace, perché cessino le sempre inutili stragi e i cuori di tutti si volgano alla ricerca del dialogo. Il braccio della Madonna continua ad ammonire tutti i signori della guerra e i mercanti di morte ed esorta gli uomini di buona volontà a unirsi per promuovere gesti di riconciliazione nelle relazioni tra le persone, le comunità e i popoli. La ricerca paziente di alternative alla soluzione violenta dei conflitti riguarda tutti, perché la tentazione di sopraffare il fratello ci raggiunge in tante situazioni quotidiane, come la cronaca purtroppo non cessa di rivelare.
Consolazione e speranza
In questo mondo che velocemente cambia, nel quale possiamo sentirci impotenti e smarriti, abbiamo bisogno della consolazione e della speranza che vediamo risplendere in “colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1, 45). Accompagnati da Maria, possiamo sostituire le lamentazioni e le mormorazioni con il canto fiducioso e gioioso del Magnificat. “Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra, insegnaci a credere, sperare ed amare con te. Indicaci la via verso il suo regno! Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!” (Benedetto XVI, Spe salvi, n. 50).
+ Paolo Giulietti
Scarica qui la lettera completa
.
Un incontro di gioia
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Quarta Domenica di Avvento
Benedetta tu fra le donne (Luca 1,42)
Il brano evangelico ci racconta l’incontro di due donne che sono molto diverse tra loro.
Una, Maria, viene da un piccolo paese della Galilea, l’altra Elisabetta, abita nei pressi di Gerusalemme. La prima è la promessa sposa di un artigiano, la seconda è la moglie di un sacerdote del tempio. Questa è già avanti negli anni, l’altra è senz’altro molto giovane.
C’è qualcosa di grande che unisce entrambe. In tutte e due Dio sta operando qualcosa di meraviglioso. Ognuna di esse porta in grembo una creatura che è un dono di Dio.
Elisabetta è già al senso mese di gravidanza: fra tre mesi nascerà Giovanni, che già nel suo nome rivela che “Dio fa la grazia”.
Maria ha appena concepito Gesù, attraverso il quale “Dio salva” l’umanità. Esse sono l’una per l’altra un motivo di gioia. Elisabetta è il “segno” che l’angelo ha offerto a Maria nell’annunciazione. Ma anche Maria è causa di gioia. Elisabetta infatti dice: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”
Come sarebbe bello se anche noi, colmi di Spirito, potessimo essere gli uni per gli altri, come Elisabetta e Maria, un “segno” ed una “benedizione”! In fondo tutto dipende dalla nostra disponibilità a leggere dentro la nostra storia ordinaria, lo straordinario di Dio!
Come sarebbe bello se non ci fermassimo sempre alle storture e agli aspetti negativi ma sapessimo dar voce a una autentica “Eucarestia”, a un “rendimento di grazie” che sgorga dal cuore!