Vita Parrocchiale: 31 Marzo – 6 Aprile 2024
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 31 MARZO – PASQUA DI RESURREZIONE
Orario SS. Messe: 8.30 – 10.30 – 12 – 18 (N.B.: inizia l’ora legale) in Auditorium
Ore 10 presso la Chiesa del Palazzaccio
Al termine di tutte le SS. Messe saranno benedette le uova pasquali
- LUNEDÌ 1 APRILE – Lunedì detto “Dell’Angelo”
In Auditorium S. Messa alle ore 18.30 - MARTEDÌ 2 APRILE
– Alle ore 18, all’Oratorio, incontro di riflessione sul Vangelo della domenica - MERCOLEDÌ 3 APRILE
– Alle ore 21, in Auditorium, incontro delle coppie in preparazione al Matrimonio - GIOVEDÌ 4 APRILE
– Alle ore 16, al centro parrocchiale, l’Associazione “La Finestra” organizza un incontro con l’arch. Bona Devilla che presenta “L’architettura del Rinascimento dalla sobrietà fiorentina ai fasti di Roma” (con proiezione di immagini).
– Alle ore 21, in canonica, si riunisce il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici - VENERDÌ 5 APRILE
– Alle ore 21 i nostri giovani della compagnia “Quelli del Progettino” parteciperanno a un Concerto di beneficenza dal titolo “ACF e friends” presso il Teatro del Giglio.
Il ricavato andrà a sostegno delle iniziative dell’”Associazione Consulenza per la Famiglia”. I biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del Teatro oppure su Ticketone. - SABATO 6 APRILE
– Dalle ore 10 alle 12, in Auditorium, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 15, all’Oratorio, riprendono gli incontri di catechismo per i gruppi di 3ª, 4ª e 5ª Elementare e 1ª e 2ª Media.
- DOMENICA 7 APRILE
Orario SS. Messe: 8.30 – 10.30 – 12 – 18
– Alle ore 15.30, in Auditorium, celebrazione del Sacramento del Battesimo per 4 bambini della nostra Comunità.
I Loro nomi sono: Maria Chelossi, Cristian Massei, Chiara Ranieri e Adam Perera Weliweryage.
Tornano in scena i giovani di “Quelli del Progettino”
Venerdì 26 aprile, sabato 27 aprile, venerdì 3 maggio e sabato 4 maggio, sempre alle ore 21.15, in Auditorium, i nostri giovani della Compagnia “Quelli del Progettino” debutteranno con il loro nuovo spettacolo “Anastasia” liberamente tratto da Anastasia the new Broadway musical.
Per partecipare è necessario prenotarsi scrivendo (WhatsApp o SMS) o chiamando il n° 3476907406.
In evidenza: 31 Marzo 2024
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795I verbi del mattino di Pasqua
La risurrezione di Cristo fu un vento talmente inaudito per i discepoli che per tentare di raccontarla non trovarono un’unica parola specifica, ma adottarono due gruppi di parole derivate dai verbi “svegliarsi” e “alzarsi”.
Ed è così bello pensare che si tratta dei verbi del mattino, di ognuno dei nostri mattini, quando ci svegliamo e ci alziamo e il primo passo è un passo nel mistero: le nostre piccole risurrezioni quotidiane. Il mattino dell’uomo ha prestato agli evangelisti un vocabolario limpido e concreto per dire l’indicibile.
E questo significa forse che ad ogni mattino mi è dato di percepire qualcosa del mistero, respirare Cristo Risorto, incontrare qualcosa della risurrezione là, in ogni umile aurora, quando mi si rivela la sorprendente freschezza della vita, quando inizia qualcosa di nuovo, quando Lui mi aiuta ad avanzare senza disperare, a vivere una vita non addormentata.
E mi precede su vie di pace.
(Ermes Ronchi)
Messaggio Pasquale dell’Arcivescovo
“Se siete risorti con Cristo…”. Ancora una volta la liturgia della Pasqua celebra non solo la vittoria di Cristo sulla morte, ma la possibilità, offerta a tutti i credenti, di partecipare in qualche modo a questo avvenimento, capace di imprimere a tutta l’esistenza una prospettiva originale. I riti potenti dell’iniziazione cristiana esprimono l’identificazione con il Risorto di ogni battezzato: investito della presenza trasformante dello Spirito mediante l’unzione con il sacro olio del crisma; rivestito degli abiti immacolati della giustizia e della bontà; sottratto dalla luce pasquale alle tenebre del peccato e della morte. Il cristiano, passato come Cristo attraverso la morte nel segno dell’acqua, è ora in lui una creatura nuova, abilitato a vivere egli stesso da risorto.
Al di là dei “santi segni”, cosa significa tutto questo nella vita di ogni giorno, messa sempre più in crisi da timori e incertezze, per il dilagare della guerra, della violenza familiare e sociale, dell’imbarbarimento delle relazioni, del diffondersi di indifferenza e cinismo? Che differenza può fare, in concreto? La questione non è irrilevante: se infatti la fede non cambia nulla, allora “non serve”, se non come risorsa consolatoria, alienante rispetto al percorso dell’esistenza, o come richiamo a valori morali certamente validi, ma appannaggio non esclusivo – per fortuna! – dei discepoli di Gesù.
Le espressioni “oltre” e “nonostante” aiutano a comprendere la portata della novità pasquale. Chi vive da risorto sa che “oltre” ogni prova, ogni male, ogni passaggio difficile della vita personale e sociale, c’è sempre qualcosa di nuovo e di positivo all’orizzonte. È la dinamica pasquale, in forza della quale il popolo schiavo ha attraversato il mare e il deserto, per raggiungere la libertà e la terra promessa; Gesù ha affrontato la passione e la croce per entrare nella pienezza della vita; gli apostoli hanno percorso un mondo ostile per annunciare il Vangelo; i discepoli di Gesù hanno fronteggiato con coraggio e speranza ogni sorta di avversità per edificare qua e là un frammento di Regno di Dio. Andare oltre, guardare oltre… immunizzano l’esistenza dallo scoramento e dal cinismo, perché vale sempre e comunque la pena spendersi per il bene, costi quel che costi.
Chi vive da risorto sperimenta che “nonostante” i limiti e i peccati da cui nessuno è esente, è possibile accogliere la forza del perdono e dell’amicizia di Dio, che donano energia e vita sorprendenti. Come spiegare, altrimenti, che uomini e donne da poco abbiano potuto e possano realizzare cose grandi, rendendo luminosa e consistente la propria vita, per sé e per gli altri? Nessun supereroe, bensì una serie infinita di “santi della porta accanto”, piccole luci nel buio del mondo, attraverso i quali Dio continua a compiere piccoli e grandi miracoli.
Ogni volta che un uomo o una donna decidono di voler vivere da risorti, accogliendo il dono pasquale della vita nuova, bontà e bellezza di diffondono nel mondo, la storia migliora e il Regno fiorisce.
Anche quest’anno, le celebrazioni della Settimana Santa sono l’opportunità per renderci conto a quale speranza siamo stati chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la nostra eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della potenza di Dio verso di noi, che crediamo (cf. Ef 1, 18-19). E vivere, finalmente, da risorti. Buona Pasqua!
+ Paolo Giulietti
SITUAZIONE ATTUALE DEL RESTAURO DELLA CHIESA PARROCCHIALE
Gli interventi alla chiesa parrocchiale di S. Anna si sono resi necessari per risolvere le seguenti problematiche che si sono manifestate nel corso degli anni:
- per eliminare le infiltrazioni d’acqua piovana è stato realizzato il parziale rifacimento del manto di copertura, con inserimento di nuovo isolante limitatamente alle zone degradate e oggetto di infiltrazione (zona adiacente campanile, compluvi e cupola)
- per eliminare le infiltrazioni d’acqua piovana e per la loro conservazione è stato realizzato il restauro completo delle n° 24 vetrate artistiche della cupola e di n°6 della navata, le più deteriorate e oggetto di infiltrazioni, fratture e distacchi delle tessere. Sono stati anche installati nuovi infissi a protezione esterna
- il parziale rifacimento degli intonaci, conseguente alle necessarie opere di deumidificazione della parte inferiore delle pareti interne, oltre a opere di rinforzo strutturale delle volte con fibre di carbonio
- per adeguare l’impianto di riscaldamento alle norme attuali e ridurne sensibilmente i consumi, è prevista la realizzazione di un nuovo sistema di riscaldamento a pedane radianti con la sostituzione della attuale caldaia, non conforme alle vigenti norme, con pompa di calore
- completeranno l’opera nuove pitturazioni interne ed esterne oltre al restauro dei portoni e delle pitture delle lunette esterne sovrapporta.
La spesa complessiva prevista per le opere è di circa 630.000 euro e viene finanziata: in parte con i contributi della Conferenza Episcopale Italiana (fondi 8xmille) e in parte con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, verso le quali esprimiamo vivo ringraziamento.
In corso d’opera però sono emerse alcune criticità che hanno comportato la necessità di realizzare altri interventi non rinviabili quali:
- il tavolato sottostante il manto di copertura della cupola era deteriorato dal tempo e dalle infiltrazioni e si è resa necessaria la sua sostituzione
- la muratura della gronda perimetrale della cupola si è presentata scollegata e indebolita e si è reso necessario il suo consolidamento e restauro con sostituzione della lattoneria
- si è reso necessario il consolidamento strutturale con fibre di carbonio anche dell’arcata sopra l’altare per la presenza di lesioni importanti sotto l’intonaco esistente
- da un attento esame ravvicinato del rosone dietro l’altare e delle vetrate della facciata si sono presentate scollegate dal telaio esterno sporgendo verso l’interno con pericolo di caduta delle tessere di vetro che le compongono pertanto si rende necessario il loro restauro e la realizzazione di nuovi infissi di protezione.
Il tutto comporta un prolungamento della data di fine lavori (la chiesa verrà riaperta alla fine del prossimo maggio) ed un aumento della spesa che verrà coperta con un nuovo contributo della Fondazione Cassa di Risparmio e, in piccola parte, con le offerte dei parrocchiani.
Il Parroco e i Tecnici incaricati
31 Marzo 2024 – È risorto, non è qui
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Le donne vennero al sepolcro al levar del sole (Mc 16,2)
Non si aspettavano che Gesù venisse arrestato, condannato messo a morte. Non potevano neppure lontanamente immaginare che quella avventura di cui erano stati testimoni e protagonisti finisse in quel modo, su una croce… La loro fuga e il rinnegamento di Pietro esprimono più di tante parole e il loro smarrimento, le loro paure.
Anche se Gesù in qualche modo li aveva preparati, non erano affatto pronti ad avvenimenti così tragici. Come accade in questi casi, restava loro un unico luogo verso cui dirigersi: avevano la possibilità di esprimergli ancora il loro affetto, potevano onorarlo recandosi al suo sepolcro.
Ed è quello che fanno le donne, al mattino di quel primo giorno della settimana, terminato il riposo del sabato. Vanno alla sua tomba, recando gli aromi per ungere il suo corpo.
Vanno nella tristezza e l’unica loro preoccupazione è la grossa pietra che ostruisce l’ingresso del sepolcro. Non si aspettano minimamente quello che troveranno.
Un sepolcro spalancato, senza il corpo di Gesù e con un annuncio che sconcerta: Gesù è risorto e dà appuntamento ai suoi in Galilea, là dove tutto è cominciato, al crocevia dei popoli. Il racconto di Marco non lascia dubbi sulla reazione delle donne. Erano “piene di timore e di spavento” e “avevano paura”.
Perché questa paura? Perché si trovano davanti all’inaudito e all’inatteso. E perché, tutto sommato, è più facile piangere su un sepolcro che lasciarsi alle spalle il luogo della morte per cercare e incontrare il Signore della vita lungo le vie del mondo.
C’è allora un’ulteriore fatica da affrontare per arrivare alla fede del Risorto, Signore della storia.
La devono affrontare le donne, perché Gesù non è un morto da onorare. Egli è vivo e dà appuntamento ai suoi lungo i sentieri della storia.
La deve affrontare Maria Maddalena, che solo un po’ alla volta riesce a lasciarsi la tomba alle spalle. Sarà la voce di Gesù ad aiutarla in questo “passaggio”. Sarà l’incontro con lui a dirigere il suo sguardo ed il suo cuore verso la presenza nuova del Risorto.
La devono affrontare gli apostoli ed anche ciascuno di noi. Il passaggio attraverso le Scritture sarà importante per comprendere ciò che è accaduto.
La fede in Gesù, il Crocifisso risorto, non è affatto scontata.
Bisogna lasciarsi alle spalle il sepolcro e con esso il desiderio di rinchiudere il Signore dentro un dolce ricordo.
Bisogna aprirsi al nuovo, disposti a cercarlo e a riconoscerlo sulle strade della storia.