Vita Parrocchiale: 3 Settembre – 9 Settembre 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 3 SETTEMBRE
Orario SS. Messe: 8.30 – 10.30 – 12 – 18
Tutte le SS. Messe sono celebrate in Auditorium
- SABATO 8 SETTEMBRE
– Alle ore 19, in Auditorium, S. Messa festiva - DOMENICA 9 SETTEMBRE
Orario SS. Messe: 8.30 – 10.30 – 12 – 18
Tutte le SS. Messe sono celebrate in Auditorium - LUNEDÌ 11 SETTEMBRE
– Alle ore 21, in Auditorium, riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale
Si concludono i campi estivi a Foce di Bucino per i giovani e i ragazzi
- Dal 1 al 3 settembre: Gruppo di 1ª Media
AIUTA LA TUA PARROCCHIA
Ogni mese, la nostra Parrocchia, deve pagare la rata del mutuo, stipulato nel 2016, di 3.500 euro. Grazie alla generosità di alcuni parrocchiani, ogni mese vengono donate offerte per 1560 euro.
Per completare la rata del mutuo mancano ancora 1940 euro mensili.Aiuta la tua Parrocchia e chiedi alla tua banca di accreditare mensilmente la tua offerta a questo IBAN:
Parrocchia di S. Anna
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In evidenza – 4 Giugno 2023
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Da venerdì 9 giugno, ore 21, fino alle ore 12 di sabato 10 giugno:
Esposizione continua (anche durante la notte) della Santa Eucaristia, nella chiesa di S.Anna, per prepararci alla
FESTA DEL CORPUS DOMINI
Ciascuno è invitato a fermarsi in preghiera davanti a Gesù Eucaristia
Al di fuori della celebrazione Eucaristica, la Chiesa si prende cura di venerare l’Eucarestia. La sua contemplazione prolunga la comunione e permette di incontrare durevolmente Cristo, vero Dio e vero uomo, di lasciarsi guardare da lui e di fare esperienza della sua presenza.
Quando lo contempliamo presente nel Santissimo Sacramento dell’altare, Cristo si avvicina a noi e diventa intimo con noi più di quanto lo siamo noi stessi; ci rende partecipi della sua vita divina in un’unione che trasforma e, mediante lo Spirito, ci apre la porta che conduce a Dio Padre.
La contemplazione che è anche una comunione di desiderio, ci associa intimamente a Cristo. Rimanendo in silenzio davanti al Santissimo Sacramento, è Cristo, totalmente e realmente presente, che noi scopriamo, che noi adoriamo e con il quale stiamo in rapporto.
E’ bello intrattenersi con Cristo e, chianti sul petto di Gesù come il discepolo prediletto, possiamo essere toccati dall’amore infinito del suo Cuore.
Impariamo a conoscere più a fondo colui che si è donato totalmente, nei diversi misteri della sua vita divina e umana, per diventare discepoli e per entrare, a nostra volta, in quel grande slancio di dono, per la gloria di Dio e la salvezza del mondo. L’intimità divina con Cristo, nel silenzio della contemplazione, non ci allontana dai nostri contemporanei, ma, al contrario, ci rende attenti e aperti alle gioie e agli affanni degli uomini e allarga il cuore alle dimensioni del mondo. Essa ci rende solidali verso i nostri fratelli in umanità, in particolare verso i più piccoli, che sono i prediletti dal Signore.
(Dalla lettera sull’Adorazione Eucaristica di Papa Giovanni Paolo II)
GITA AL SANTUARIO DELLA SANTA CASA DI LORETO E SAN MARINO
Sabato 17 e domenica 18 giugno 2023
Partenza: sabato 17 giugno ore 6.30 dall’oratorio di s. Anna (via Fratelli Cervi) e rientro domenica 18 alle 23.
La quota di partecipazione è di euro 118 a persona e comprende il viaggio in pullman e il soggiorno in albergo (dal pranzo del sabato a quello della domenica).
Vogliamo offrire un’esperienza di gioiosa fraternità nella bellezza e nella pace di questo luogo incantevole.Parteciperemo ad alcuni momenti di preghiera presso il Santuario della Madonna e nel pomeriggio di domenica visiteremo la città di s. Marino.
Le iscrizioni si ricevono in parrocchia
L’organizzazione è curata dall’agenzia viaggi “Mosi” di Porcari.
3 Settembre 2023 – Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795L’odierno brano evangelico (cfr Mt 16,21-27) è collegato a quello di domenica scorsa (cfr Mt 16,13-20). Dopo che Pietro, a nome anche degli altri discepoli, ha professato la fede in Gesù come Messia e Figlio di Dio, Gesù stesso incomincia a parlare loro della sua passione. Lungo il cammino verso Gerusalemme, spiega apertamente ai suoi amici ciò che lo attende alla fine nella città santa: preannuncia il suo mistero di morte e di risurrezione, di umiliazione e di gloria. Dice che dovrà «soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt 16,21). Ma le sue parole non sono comprese, perché i discepoli hanno una fede ancora immatura e troppo legata alla mentalità di questo mondo (cfr Rm 12,2). Loro pensano a una vittoria troppo terrena, e per questo non capiscono il linguaggio della croce.
Di fronte alla prospettiva che Gesù possa fallire e morire in croce, lo stesso Pietro si ribella e gli dice: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai!» (v. 22). Crede in Gesù – Pietro è così – ha fede, crede in Gesù, crede; lo vuole seguire, ma non accetta che la sua gloria passi attraverso la passione. Per Pietro e gli altri discepoli – ma anche per noi! – la croce è una cosa scomoda, la croce è uno “scandalo”, mentre Gesù considera “scandalo” il fuggire dalla croce, che vorrebbe dire sottrarsi alla volontà del Padre, alla missione che Lui gli ha affidato per la nostra salvezza. Per questo Gesù risponde a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!» (v. 23). Dieci minuti prima, Gesù ha lodato Pietro, gli ha promesso di essere la base della sua Chiesa, il fondamento; dieci minuti dopo gli dice “Satana”. Come mai si capisce questo? Succede a tutti noi! Nei momenti di devozione, di fervore, di buona volontà, di vicinanza al prossimo, guardiamo Gesù e andiamo avanti; ma nei momenti in cui viene incontro la croce, fuggiamo. Il diavolo, Satana – come dice Gesù a Pietro – ci tenta. È proprio del cattivo spirito, è proprio del diavolo allontanarci dalla croce, dalla croce di Gesù.
Rivolgendosi poi a tutti, Gesù aggiunge: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua» (v. 24). In questo modo Egli indica la via del vero discepolo, mostrando due atteggiamenti. Il primo è «rinunciare a sé stessi», che non significa un cambiamento superficiale, ma una conversione, un capovolgimento di mentalità e di valori. L’altro atteggiamento è quello di prendere la propria croce. Non si tratta solo di sopportare con pazienza le tribolazioni quotidiane, ma di portare con fede e responsabilità quella parte di fatica, quella parte di sofferenza che la lotta contro il male comporta. La vita dei cristiani è sempre una lotta. La Bibbia dice che la vita del credente è una milizia: lottare contro il cattivo spirito, lottare contro il Male.
Così l’impegno di “prendere la croce” diventa partecipazione con Cristo alla salvezza del mondo. Pensando a questo, facciamo in modo che la croce appesa alla parete di casa, o quella piccola che portiamo al collo, sia segno del nostro desiderio di unirci a Cristo nel servire con amore i fratelli, specialmente i più piccoli e fragili. La croce è segno santo dell’Amore di Dio, è segno del Sacrificio di Gesù, e non va ridotta a oggetto scaramantico oppure a monile ornamentale. Ogni volta che fissiamo lo sguardo sull’immagine di Cristo crocifisso, pensiamo che Lui, come vero Servo del Signore, ha realizzato la sua missione dando la vita, versando il suo sangue per la remissione dei peccati. E non lasciamoci portare dall’altra parte, nella tentazione del Maligno. Di conseguenza, se vogliamo essere suoi discepoli, siamo chiamati a imitarlo, spendendo senza riserve la nostra vita per amore di Dio e del prossimo.
La Vergine Maria, unita al suo Figlio fino al calvario, ci aiuti a non indietreggiare di fronte alle prove e alle sofferenze che la testimonianza del Vangelo comporta per tutti noi.
Papa Francesco, Angelus del 30 agosto 2020