Vita Parrocchiale: 2 Luglio – 8 Luglio 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 2 LUGLIO
Tutte le SS. Messe sono celebrate in Auditorium
Orario SS. Messe:
8.30 – 10.30 – 12 – 18 - SABATO 8 LUGLIO
– Alle ore 19, in Auditorium, S. Messa festiva - DOMENICA 9 LUGLIO
Tutte le SS. Messe sono celebrate in Auditorium
Orario SS. Messe:
8.30 – 10.30 – 12 – 18
Palio 2023
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Santo Triduo Pasquale 2023
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795Messa nella Cena del Signore
Giovedì 6 aprile alle ore 18.30
Con questa Messa, che celebra l’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio, nell’ultima Cena, ha inizio il Triduo Pasquale.
La Celebrazione inizia con l’accoglienza degli Olii Santi consacrati dal Vescovo nella Messa Crismale, e la Parola di Dio che si proclama in questo giorno, ci aiuta a verificare ”come” si celebra l’Eucarestia, alla luce del comando di Gesù “Così fate anche voi: lavatevi i piedi l’uno l’altro”. E’ per questo che durante la celebrazione si svolge il rito della Lavanda dei piedi
Venerdì nella Passione del Signore
Venerdì 7 Aprile
Preghiera comunitaria delle lodi alle ore 8.30
Azione Liturgica alle ore 18.30
In questo giorno non c’è la Celebrazione dell’Eucaristia.
Questa antichissima tradizione non è nata per dare l’idea del vuoto, ma per farci assaporare la pienezza del sacrificio unico di Cristo.
Nota essenziale di questo giorno è l’austerità. L’azione liturgica inizia con il silenzio, e le varie parti in cui si scandisce (Liturgia della Parola, grande preghiera di intercessione, Adorazione e bacio della Croce, Santa Comunione), sono sempre arricchite da questi silenzi contemplativi e meditativi, affinché si possa comprendere e gustare quanto la Parola e i gesti liturgici ci dicono.
N.B. Oggi è astinenza dalla carne e digiuno per donare il frutto delle nostre rinunce ai più bisognosi
Sabato Santo
Sabato 8 Aprile
preghiera comunitaria delle lodi alle ore 8.30
In questo giorno la Chiesa sosta in silenzio presso l’altare della reposizione, meditando la Passione e Morte del Signore astenendosi dal celebrare l’Eucarestia fino alla Veglia, quando l’attesa lascia il posto alla gioia pasquale.
Pasqua di Risurrezione
Solenne Veglia Pasquale alle ore 22 di sabato 8 aprile
Con la Veglia Pasquale di sabato 8 aprile, ha inizio il Giorno di Pasqua. La gioia della Resurrezione si protrae per 50 giorni fino a Pentecoste.
Per antichissima tradizione, questa è “la notte di veglia in onore del Signore”. Il fuoco, il cero e le candele in mano ai partecipanti, sono i primi simboli che incontriamo in questa notte e che riconducono al calore e alla luce, che sono segni di vita.
La Parola proclamata questa notte, ci guida a gustare la storia della salvezza che si è concretizzata in noi nel passaggio attraverso l’acqua del Battesimo.
La mensa dell’Eucarestia diventa veramente la gioia di assaporare la festa che il Signore prepara per i suoi servi fedeli e vigilanti.
Una gioia incontenibile si diffonde da questa notte in tutta la Chiesa e si comunica da ogni credente a ciascun uomo: Cristo è risorto!
Domenica di Pasqua
Domenica 9 Aprile
“Questo è il giorno fatto dal Signore, Alleluia”
Orario SS. Messe:
In chiesa: alle ore 8.30 – 10.30 – 12.
Nella Chiesina del Palazzaccio: alle ore 10
Nell’Auditorium del Centro Parrocchiale: alle ore 18.
Al termine di tutte le SS.Messe saranno benedette le uova pasquali.
2 Luglio 2023 – Non cercare scorciatoie
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795In questa domenica, il Vangelo (cfr Mt 10,37-42) fa risuonare con forza l’invito a vivere in pienezza e senza tentennamenti la nostra adesione al Signore. Gesù chiede ai suoi discepoli di prendere sul serio le esigenze evangeliche, anche quando ciò richiede sacrificio e fatica.
La prima richiesta esigente che Egli rivolge a chi lo segue è quella di porre l’amore verso di Lui al di sopra degli affetti familiari. Dice: «Chi ama padre o madre, […] figlio o figlia più di me non è degno di me» (v. 37). Gesù non intende di certo sottovalutare l’amore per i genitori e i figli, ma sa che i legami di parentela, se sono messi al primo posto, possono deviare dal vero bene. Lo vediamo: alcune corruzioni nei governi, vengono proprio perché l’amore alla parentela è più grande dell’amore alla patria, e mettono in carica i parenti. Lo stesso con Gesù: quando l’amore [per i familiari] è più grande di [quello per] Lui non va bene. Tutti potremmo portare tanti esempi al riguardo. Senza parlare di quelle situazioni in cui gli affetti familiari si mischiano con scelte contrapposte al Vangelo. Quando invece l’amore verso i genitori e i figli è animato e purificato dall’amore del Signore, allora diventa pienamente fecondo e produce frutti di bene nella famiglia stessa e molto al di là di essa. In questo senso Gesù dice questa frase. Ricordiamo anche come Gesù rimprovera i dottori della legge che fanno mancare il necessario ai genitori con la pretesa di darlo all’altare, di darlo alla Chiesa (cfr Mc 7,8-13). Li rimprovera! Il vero amore a Gesù richiede un vero amore ai genitori, ai figli, ma se cerchiamo prima l’interesse familiare, questo porta sempre su una strada sbagliata.
Poi, Gesù dice ai suoi discepoli: «Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me» (v. 38). Si tratta di seguirlo sulla via che Egli stesso ha percorso, senza cercare scorciatoie. Non c’è vero amore senza croce, cioè senza un prezzo da pagare di persona. E lo dicono tante mamme, tanti papà che si sacrificano tanto per i figli e sopportano dei veri sacrifici, delle croci, perché amano. E portata con Gesù, la croce non fa paura, perché Lui è sempre al nostro fianco per sorreggerci nell’ora della prova più dura, per darci forza e coraggio. Neanche serve agitarsi per preservare la propria vita, con un atteggiamento timoroso ed egoistico. Gesù ammonisce: «Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia – cioè per amore, per amore a Gesù, per amore al prossimo, per il servizio degli altri –, la troverà» (v. 39). È il paradosso del Vangelo. Ma anche di questo abbiamo, grazie a Dio, tantissimi esempi! Lo vediamo in questi giorni. Quanta gente, quanta gente, sta portando croci per aiutare gli altri! Si sacrifica per aiutare gli altri che hanno bisogno in questa pandemia. Ma, sempre con Gesù, si può fare. La pienezza della vita e della gioia si trova donando sé stessi per il Vangelo e per i fratelli, con apertura, accoglienza e benevolenza.
Così facendo, possiamo sperimentare la generosità e la gratitudine di Dio. Ce lo ricorda Gesù: «Chi accoglie voi accoglie me […]. Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli […] non perderà la ricompensa» (vv. 40; 42). La gratitudine generosa di Dio Padre tiene conto anche del più piccolo gesto di amore e di servizio reso ai fratelli. In questi giorni, ho sentito un prete che era commosso perché in parrocchia gli si è avvicinato un bambino e gli ha detto: “Padre, questi sono i miei risparmi, poca cosa, è per i suoi poveri, per coloro che oggi hanno bisogno per la pandemia”. Piccola cosa, ma grande cosa! È una riconoscenza contagiosa, che aiuta ciascuno di noi ad avere gratitudine verso quanti si prendono cura delle nostre necessità. Quando qualcuno ci offre un servizio, non dobbiamo pensare che tutto ci sia dovuto. No, tanti servizi si fanno per gratuità. Pensate al volontariato, che è una delle cose più grandi che ha la società italiana. I volontari… E quanti di loro hanno lasciato la vita in questa pandemia! Si fa per amore, semplicemente per servizio. La gratitudine, la riconoscenza, è prima di tutto segno di buona educazione, ma è anche un distintivo del cristiano. È un segno semplice ma genuino del regno di Dio, che è regno di amore gratuito e riconoscente.
Maria Santissima, che ha amato Gesù più della sua stessa vita e lo ha seguito fino alla croce, ci aiuti a metterci sempre davanti a Dio con cuore disponibile, lasciando che la sua Parola giudichi i nostri comportamenti e le nostre scelte
Papa Francesco, Angelus di domenica 28 giugno 2020