Vita Parrocchiale: 4 Giugno – 10 Giugno 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 4 GIUGNO Solennità della SS Trinità
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30 – 10.30 – 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
– Alle ore 16, in Chiesa, celebrazione del sacramento del Battesimo dei bambini Ginevra Galli e Giacomo Nave della nostra comunità. - GIOVEDÌ 8 GIUGNO
– Alle ore 16.30, in Auditorium, ultimo incontro culturale proposto dall’Associazione “La Finestra” con Francesco Barsotti che parlerà di: “Lucca dalla tarda antichità all’alto medioevo”, con proiezione di immagini.
Si ricorda che sabato 9 giugno, alle ore 16.30, in auditorium, è in programma la premiazione del 1° concorso letterario di narrativa: “Finestra a primavera”, con l’esibizione della soprano Katia Carmassi accompagnata dal maestro Tiziano Mangani e con la presenza degli sbandieratori. Seguirà un momento di ristoro. - VENERDÌ 9 E SABATO 10 GIUGNO
Adorazione Eucaristica in preparazione alla Festa del Corpus Domini
L’Eucarestia sarà esposta in Chiesa a partire da venerdì sera (ore 21) fino alle ore 12 di sabato (la Chiesa rimarrà aperta tutta la notte). - SABATO 10 GIUGNO
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva - DOMENICA 4 GIUGNO Solennità del Corpus Domini
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30 – 10.30 – 12
– In questa domenica non viene celebrata la S. Messa delle ore 18 in Auditorium.
– Alle ore 18, celebrazione del Corpus Domini cittadino in Cattedrale, presieduto dal Vescovo.
Campi estivi a Foce di Bucino 2023
Vedi il calendario dei campeggi
nella pagina di Foce
AIUTA LA TUA PARROCCHIA
Ogni mese, la nostra Parrocchia, deve pagare la rata del mutuo, stipulato nel 2016, di 3.500 euro. Grazie alla generosità di alcuni parrocchiani, ogni mese vengono donate offerte per 1500 euro.
Per completare la rata del mutuo mancano ancora 2.000 euro mensili.Aiuta la tua Parrocchia e chiedi alla tua banca di accreditare mensilmente la tua offerta a questo IBAN:
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In evidenza – 5 Marzo 2023
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795LETTERA DEL NOSTRO VESCOVO PER IL CAMMINO PASQUALE
Signore, da chi andremo?
Tu hai parole di vita eterna
e noi abbiamo creduto e conosciuto
che tu sei il Santo di Dio.
Gv 6,68-69
Caro fratello, cara sorella,
anche quest’anno ci lasciamo provocare dalla “novantina pasquale”, cuore dell’anno liturgico e momento di grande importanza per la nostra vita cristiana. Si tratta, infatti, dell’opportunità di rinnovare la nostra adesione a Cristo e la nostra appartenenza alla Chiesa, decidendo nuovamente che l’una e l’altra ci interessano davvero, anzi, che non possiamo in nessun modo farne a meno. Siamo invitati a cambiare modo di pensare e di agire, convertendoci al Vangelo, cioè scommettendo di nuovo la nostra esistenza su questa Parola che sembra spesso tanto lontana dall’agire quotidiano.
LE MOLTE DOMANDE POSTE DALLA VITA
Ciò che accade dentro e intorno a noi non di rado arriva a mettere in discussione la stessa sensatezza e la “convenienza” con l’umano della nostra scelta cristiana: instilla dubbi, fa vacillare le convinzioni, toglie vigore agli impegni, indebolisce i vincoli con i fratelli e le sorelle nella fede, intiepidisce l’entusiasmo…
Il rito delle ceneri, col quale diamo inizio al cammino, interpreta bene tale situazione: abbiamo bisogno di ri-orientarci a Gesù e al suo Vangelo, perché il fuoco interiore non divampa più, non diffonde più luce e calore sufficienti a illuminare la strada e a riscaldare il cuore.
Molti importanti avvenimenti, in effetti, possono aver concorso a tale situazione.
• È ormai trascorso un anno di guerra in Ucraina e le possibilità di pace appaiono sempre più lontane, nonostante gli appelli accorati del Papa e le preghiere di tanti credenti e di numerose comunità. La logica della violenza e del confronto armato sembra l’unica praticabile, come se non bastasse le teoria di morti, distruzioni e violenze sinora prodottasi; come se la drammatica possibilità di un ampliamento del conflitto e di un escalation nucleare non venissero considerati. Chi insiste a parlare del dovere evangelico di cercare seriamente un accordo che metta fine alla violenza passa per ingenuo, utopista, o – peggio! – sostenitore degli interessi dell’aggressore.
• Le ricadute economiche e sociali della pandemia e della crisi energetica fanno sentire il loro peso sulla vita delle famiglie, delle imprese e soprattutto dei giovani: la mancanza di opportunità e i lavori precari o malpagati inducono moltissimi di loro a manifestare scarsa fiducia nel futuro, minando alla radice le ragioni di ogni impegno personale e comunitario. Il Vangelo del Regno appare più una bella favola che una prospettiva da perseguire.
• La cultura sempre più segnata dall’individualismo, insieme il montare delle disuguaglianze, fa sì che molte persone si ritrovino sempre più sole, sempre più lasciate a se stesse e deprivate di quei legami che danno sapore alla vita. Anche la Chiesa viene sentita distante, più istituzione che casa, più rituale che affettiva, più formale che sostanziale. Lo stesso Cammino sinodale viene da molti avvertito come un adempimento da sbrigare, piuttosto che come un’opportunità positiva da cogliere.
• Il recente, devastante terremoto in Anatolia, con tutto ciò che si è scritto e detto attorno al rischio sismico che interessa tutte le terre del Mediterraneo, lascia un senso di incertezza e di precarietà, come se niente e nessuno, incluso Dio, possa conferire stabilità all’esistenza.
• Ci sono poi le vicende personali di ciascuno: le esperienze di fallimento, della perdita di persone care, della malattia, della necessità di cambiare casa, lavoro o città… vanno anch’esse a incidere sulla convinzione che la propria esistenza sia nelle mani di un Dio che è Padre e non patrigno, che sta dalla parte dei propri figli senza assenze o tradimenti.
Dinanzi a tutto questo, ha ancora senso vivere da cristiani? Partecipare alla Messa? Dedicarsi alla preghiera o alla carità? Prendere parte attiva alla vita della propria parrocchia? Assumersi qualche impegno per rendere il mondo migliore? Non è meglio preoccuparsi di tirare avanti, prendendo dalla vita quello che può dare e cercando di farsi meno male possibile?
(fine 1° parte – Continua)
Leggi il messaggio completo del nostro Vescovo
4 Giugno 2023 – Mistero d’Amore
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Anrej Rublev – Trinità
Il mistero della Trinità è, innanzitutto, un mistero d’amore che domanda di essere raccontato; è il solo modo in cui possiamo entrarvi. Raccontare l’amore del Padre che chiama alla vita e alla esistenza l’universo e l’umanità. Un amore che desta alla vita creature quali autentici partner, dotati di coscienza, di libertà e di volontà. Raccontare l’amore del Figlio che viene a realizzare un disegno di salvezza e sceglie la strada dell’incarnazione. Si fa uomo.
Accetta tutti i rischi e pericoli connessi con questa condizione, pur di trasmettere la misericordia e la bontà. Disposto anche a donare la propria vita, a soffrire e a morire. Raccontare l’amore che ci raggiunge attraverso lo Spirito Santo mediante la sua forza che si manifesta in persone fragili, mediante la sua saggezza che si rivela nei semplici e nei piccoli. Per vie modeste e con mezzi poveri egli riesce a trasfigurare il volto della storia e a produrre cambiamenti imprevisti. Suscita il nuovo e lo rende radicato nel profondo dell’esistenza. Ma raccontarlo non basta. Quest’amore va accolto; facendo cadere ogni barriera e ogni difesa. Lasciandoci avvolgere dal suo calore e inondare della sua tenerezza.
Accoglierlo significa farlo entrare nella propria vita, dargli spazio in cima ai propri pensieri, riconoscerli priorità nei nostri progetti.
Accoglierlo significa rispondergli non solo a parole, ma con i fatti.
Dimostrando di prenderlo sul serio. Perché credere non vuol dire affermare la sua esistenza, ma affidargli la propria vita, mettersi nelle
sue mani.
Tutto questo, nonostante le nostre fragilità e infedeltà.
Celebrare la festa della Trinità significa lasciarci afferrare da questo amore per viverne e restarne trasfigurati. Prendere a cuore la relazione con Dio che risulta decisiva per questa vita terrena e per l’eternità.