Vita Parrocchiale: 14 Maggio – 20 Maggio 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 14 MAGGIO
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30 – 12
– La S. Messa delle ore 10.30 viene celebrata nell’Auditorium del Centro Parrocchiale
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
– Alle ore 10, in Chiesa: S. Messa di Prima Comunione - MARTEDÌ 16 MAGGIO
– Alle ore 21, riunione del Consiglio Pastorale delle parrocchie cittadine - GIOVEDÌ 18 MAGGIO
– Alle ore 16.30, in Auditorium, incontro culturale proposto dall’Associazione “La Finestra” con la Prof.ssa Antonella Salvetti che presenta: “Dal lago al mare – itinerario pittorico versiliese” con proiezioni di immagini
– Alle ore 18.30, nella Chiesa dell’Arancio: Stazione Pasquale
– Alle ore 21, in Chiesa, Adorazione Eucaristica per tutta la Comunità - SABATO 20 MAGGIO
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 15, all’Oratorio, incontro di catechismo per i di 3ª, 4ª e 5ª Elementare, e per il gruppo di 1ª Media. Il gruppo di 2ª Media va in pellegrinaggio a Assisi.
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva - DOMENICA 21 MAGGIO Solennità dell’Ascensione
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30 – 10.30 – 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
– Alle 15, in Chiesa “FESTA DEL PERDONO”: Celebrazione della Prima Confessione per il Gruppo di 3° Elementare.
Recita del S. Rosario
La fede del popolo di Dio dedica alla Madonna, nel mese di maggio, la preghiera del Santo Rosario.
Durante questo mese, nei giorni feriali, verrà recitato in Chiesa, alle ore 18, prima della S.Messa.
Il “Maggetto” viene fatto anche, dal lunedì al venerdi:
Alle ore 21, nella chiesina di Corte Lenzi, in Via Cavalletti.
Alle ore 17 nella Chiesina del Palazzaccio.
Alle ore 18 all’Oratorio.
In evidenza – 12 Febbraio 2023
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_1064779545ª GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA – 5 Febbraio 2023
La Giornata ha per tema «La morte non è mai una soluzione. “Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14)». L’auspicio dei Vescovi è che questo appuntamento “rinnovi l’adesione dei cattolici al ‘Vangelo della vita’, l’impegno a smascherare la ‘cultura di morte’, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse“.
Riportiamo il Messaggio preparato dal Consiglio Episcopale Permanente della CEI per questa giornata.
Il diffondersi di una “cultura di morte”
In questo nostro tempo, quando l’esistenza si fa complessa e impegnativa, quando sembra che la sfida sia insuperabile e il peso insopportabile, sempre più spesso si approda a una “soluzione” drammatica: dare la morte. Certamente a ogni persona e situazione sono dovuti rispetto e pietà, con quello sguardo carico di empatia e misericordia che scaturisce dal Vangelo. Siamo infatti consapevoli che certe decisioni maturano in condizioni di solitudine, di carenza di cure, di paura dinanzi all’ignoto… È il mistero del male che tutti sgomenta, credenti e non. Ciò, tuttavia, non elimina la preoccupazione che nasce dal constatare come il produrre morte stia progressivamente diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali. Tanto più che dietro tale “soluzione” è possibile riconoscere importanti interessi economici e ideologie che si spacciano per ragionevoli e misericordiose, mentre non lo sono affatto.
Quando un figlio non lo posso mantenere, non l’ho voluto, quando so che nascerà disabile o credo che limiterà la mia libertà o metterà a rischio la mia vita… la soluzione è spesso l’aborto.
Quando una malattia non la posso sopportare, quando rimango solo, quando perdo la speranza, quando vengono a mancare le cure palliative, quando non sopporto veder soffrire una persona cara… la via d’uscita può consistere nell’eutanasia o nel “suicidio assistito”.
Quando la relazione con il partner diventa difficile, perché non risponde alle mie aspettative… a volte l’esito è una violenza che arriva a uccidere chi si amava – o si credeva di amare –, sfogandosi persino sui piccoli e all’interno delle mura domestiche.
Quando il male di vivere si fa insostenibile e nessuno sembra bucare il muro della solitudine… si finisce non di rado col decidere di togliersi la vita.
Quando l’accoglienza e l’integrazione di chi fugge dalla guerra o dalla miseria comportano problemi economici, culturali e sociali… si preferisce abbandonare le persone al loro destino, condannandole di fatto a una morte ingiusta.
Quando si acuiscono le ragioni di conflitto tra i popoli… i potenti e i mercanti di morte ripropongono sempre più spesso la “soluzione” della guerra, scegliendo e propagandando il linguaggio devastante delle armi, funzionale soprattutto ai loro interessi.
Così, poco a poco, la “cultura di morte” si diffonde e ci contagia.
(Prima parte – Continua)
14 Maggio 2023 – Amore e comandamenti
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Amore e comandamenti: ecco due realtà che sembrano distanti, se non addirittura in opposizione tra di loro.
Secondo una certa visione romantica della vita l’amore è tutto spontaneità, effusione, tenerezza e passione. E quindi non si può mettere un freno, un limite alla passione.
Comandamento evoca tutt’altro: sa di imposizione, di ordine. Evoca l’obbedienza e il rispetto delle regole.
Come mettere assieme cuore e regole, passione e limiti, tenerezza e ordini? Se vediamo le cose in questo modo le parole di Gesù ci suonano come strane, irrealizzabili. E invece Gesù sembra non avere dubbi, al punto da ripetere la stessa frase per due volte, in pochi versetti: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”.
Probabilmente l’amore che Gesù ci comanda, l’amore che si attende, non è quello della letteratura romantica. Ci chiede di amarlo con tutto noi stessi, e quindi anche con la testa e con la volontà. Ci chiede di dargli fiducia, di abbandonarci a lui, rinunciando a far valere sempre il nostro modo di giudicare, di valutare, di agire.
Ci chiede di affidargli la nostra vita, mettendoci per quella strada che è lui stesso. Inutile cercare di nasconderselo: non si tratta di una autostrada comoda. Anzi, è un percorso stretto e ripido. Le indicazioni che ci vengono offerte non sono quelle che ci attenderemmo.
Così dobbiamo fare i conti con i sassi e i passaggi ripidi. La fede, del resto, la si vede proprio in questi frangenti: quando ci si affida al Signore anche se si devono affrontare rischi e pericoli. Inutile immaginare un cristianesimo senza comandamenti: semplicemente perché non esiste: Il conflitto che sorge tra la nostra mentalità e il disegno di Dio è del tutto naturale. C’è per ogni discepolo, come per Gesù, un orto degli olivi.
Non siamo soli, però. Non siamo abbandonati a noi stessi, alle nostre paure e ai nostri momenti di scoraggiamento. Gesù ci assicura un compagno di strada, discreto ma sempre presente, un consolatore, un suggeritore che ci porta verso la verità del Vangelo: lo Spirito Santo.
Senza di lui mettere insieme amore e obbedienza, fiducia e comandamenti, pace del cuore e fatica quotidiana sarebbe cosa impossibile. Ma lo Spirito è con noi proprio per realizzare l’impossibile, proprio per costruire il Regno di Dio servendosi della nostra fragilità e della nostra debolezza.