Vita Parrocchiale: 26 Marzo – 1 Aprile 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 26 MARZO- Quinta domenica di quaresima
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30, 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18 (ritorna l’ora legale) - LUNEDÌ 27 MARZO
– Alle ore 21, in Chiesa, prove del Coro - MARTEDÌ 28 MARZO
– Alle ore 21, sul Canale YouTube della Diocesi di Lucca riflessione sul tema: “Il tesoro della fede nel contesto della persecuzione in Nicaragua”
- GIOVEDÌ 30 MARZO
– Alle ore 16, nell’Auditorium, l’Associazione La Finestra organizza un incontro con la prof.ssa Mariella Capilupi che parlerà di “Gesù vittima designata di un Dio vendicativo?” in preparazione alla S. Pasqua. - VENERDÌ 31 MARZO
– Alle ore 18.30, nella Chiesa di San Vito, Stazione Quaresimale per tutte le parrocchie della città. Si svolgerà una Liturgia Penitenziale con la possibilità di celebrare la Confessione.
- SABATO 1 APRILE
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva con la Benedizione dell’Ulivo - DOMENICA 2 APRILE- Domenica delle Palme
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30 (ore 10 Benedizione dell’ulivo e processione fino in chiesa), 12
– Al Palazzaccio alle ore 10
– Al Centro Parrocchiale alle ore 18
A tutte le Messe verranno benedetti i ramoscelli d’ulivo
«SIGNORE DA CHI ANDREMO? IL TESORO DELLA FEDE»
Ogni martedì di Quaresima 2023 sul canale YouTube della diocesi, a partire dal 28 febbraio si terrà il ciclo di video-testimonianze “Signore da chi andremo? Il tesoro della fede”.
In evidenza – 25 Dicembre 2022
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795UNA LUCE CHE NON SI SPEGNE
Sì, fratelli e sorelle, Natale è proprio questo: una luce che non si spegne. Nonostante le nubi che si addensano sulla nostra storia, nonostante la fatica e la tristezza che talora gravano sul nostro cuore, nonostante i ritmi frenetici che ci vengono imposti e ci schiacciano, impedendoci di trovare l’armonia e la pace del cuore. Nonostante tutto, Natale continua a far breccia nella nostra esistenza.
Ci fa avvertire la bellezza di uno sguardo incantato e limpido, che si ferma davanti alla capanna per contemplare quel bambino, il Figlio di Dio, diventato uomo per noi, per comunicarci un amore smisurato, per strapparci alle forze del male, per farci conoscere una nuova possibilità di vita.
Ci fa sentire la voglia di metterci per altre strade, di abbandonare i percorsi che conosciamo fin troppo bene, i comportamenti e le scelte del tutto prevedibili, per imboccare il sentiero che lui ha aperto davanti a noi: il sentiero della giustizia e della misericordia, della compassione e della tenerezza, del servizio e del sacrificio.
Non lasciamo allora che questo Natale passi invano. Che questa luce venga presto coperta da altre luci, fredde e potenti, che pretendono sempre di avere il sopravvento sulla nostra esistenza.
Fermiamoci un attimo, per lasciarci illuminare in profondità da questa luce. Essa è benevola, non umilia, non ferisce. Porta con sé il calore di un Dio che ha scelto di prendere la carne di un uomo, per amore.
Liberiamoci senza esitazioni di tutto ciò che continua a tenerci prigionieri. Ci sono tanti pesi inutili di cui disfarci per far posto a ciò che conta veramente.
Tendiamo la nostra mano, disarmata, accogliente, amica al nostro prossimo, a quelli che ci vivono a partire dai nostri familiari. Apriamo la nostra bocca per parole che recano in sé il sapore delle cose buone, dei sentimenti nobili, delle esperienze grandi che impreziosiscono la nostra esistenza.
26 Marzo 2023 – Io sono la resurrezione e la vita
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Giotto – Resurrezione di Lazzaro
Gesù scoppio in pianto (Giovanni 11,35)
La morte di Lazzaro ha tutto l’aspetto di un fatto irreparabile: è già da quattro giorni nel sepolcro. Ormai – come credevano gli ebrei dell’epoca – l’anima del morto si è allontanata dal suo corpo. Ma è proprio a partire da qui che il racconto ci aiuta a decifrare l’identità di Gesù. Egli mostra innanzitutto la sua amicizia per Lazzaro e il suo dolore per la perdita dell’amico. Vederlo scoppiare in pianto di fronte alla tomba ci richiama la sua umanità che condivide le pene e le sofferenze di noi tutti, fino in fondo. Davanti alla morte Gesù non si arrende. A Marta, che gli viene incontro rammaricata della sua assenza, Gesù non le chiede una fede generica nella risurrezione; vuole che creda in lui, che è “la risurrezione e la vita”. Solo dopo questo Gesù va verso la tomba. Quello che compie è, in maniera inequivocabile, un gesto di potere sulla morte. Lui, Figlio di Dio, è più forte della morte e dunque non sarà questa a dire l’ultima parola. Il grido di Gesù chiama fuori dal sepolcro. Lazzaro viene sciolto da ciò che lo teneva prigioniero e viene restituito alla vita, a questa vita.
Sì, credere a Gesù significa raggiungere una pienezza sconosciuta per l’eternità. Ecco l’esperienza in cui entriamo grazie al Battesimo: essa apre possibilità inedite, dà uno sbocco imprevedibile alle nostre scelte e decisioni di quaggiù. La nostra alleanza con Dio appare come una relazione che dura per l’eternità. La risurrezione di Lazzaro provoca la fede di quelli che erano venuti dalle due sorelle per consolarle nel loro lutto, accelera la decisione dei capi di mettere a morte Gesù. Si profila dunque all’orizzonte quell’ingiustizia che si scatenerà contro Gesù. Ancora una volta, però, egli ci mostrerà come l’amore possa vincere qualsiasi male e spianare la strada a un futuro di speranza per l’umanità.