Vita Parrocchiale: 12 Marzo – 18 Marzo 2023
/0 Commenti/in Attività della settimana /da wp_10647795- DOMENICA 12 MARZO- Terza domenica di quaresima
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30, 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 17
– Dalle ore 9,30 alle ore 15, presso l’Oratorio, ritiro per le coppie che si preparano al matrimonio - LUNEDÌ 13 MARZO
– Alle ore 21, in Chiesa, prove del Coro - MARTEDÌ 14 MARZO
Alle ore 21, sul Canale YouTube della Diocesi di Lucca riflessione sul tema: “Il tesoro della fede nella illegalità diffusa”
- GIOVEDÌ 16 MARZO
– Alle ore 16, nell’Auditorium, l’Associazione La Finestra organizza un incontro con il Dr. Andrea Pacifici che presenta: “Ritorno alla luna – da Apollo ad Artemis” (con proiezione di immagini) - VENERDÌ 17 MARZO
– Alle ore 18.30, nella Chiesa di S.Anna, Stazione Quaresimale per tutte le parrocchie della città.
– Alle ore 21, celebrazione della VIA CRUCIS animata dai Gruppi dopo-Cresima, percorrendo via del Palazzaccio fino alla Chiesina. - SABATO 18 MARZO
– Dalle ore 10 alle 12, in Chiesa, Adorazione Eucaristica. In questo tempo i preti sono a disposizione per le Confessioni.
– Alle ore 15, all’Oratorio, incontro di catechismo per i di 3ª, 4ª e 5ª Elementare, e per i gruppi di 1ª e 2ª Media
– Alle ore 19, in Chiesa, S. Messa festiva - DOMENICA 19 MARZO- Quarta domenica di quaresima, memoria di San Giuseppe e Festa del papà.
Orario SS. Messe:
– In Chiesa alle ore 8.30-10.30, 12
– Al Centro Parrocchiale alle ore 17
– Alla S. Messa delle ore 10.30, benedizione dei papà
Ogni mese, la nostra Parrocchia, deve pagare la rata del mutuo di 3.500 euro.
Aiuta la tua Parrocchia accreditando un’offerta mensile su questo conto corrente:Parrocchia di S. Anna
IBAN: IT84V0538713704000048010743
«SIGNORE DA CHI ANDREMO? IL TESORO DELLA FEDE»
Ogni martedì di Quaresima 2023 sul canale YouTube della diocesi, a partire dal 28 febbraio si terrà il ciclo di video-testimonianze “Signore da chi andremo? Il tesoro della fede”.
In evidenza – 11 Dicembre 2022
/0 Commenti/in In evidenza /da wp_10647795IMPARARE L’ARTE DELLA PACE
Lettera del nostro Vescovo Paolo per l’Avvento (Quarta e ultima parte)
Artigiani di giustizia
Nel 2023 ricorreranno i 60 anni dell’enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII, promulgata l’11 aprile 1963, poco più di un mese prima della morte del “Papa buono”. In essa si dichiara, all’indomani della “crisi dei missili di Cuba”, che la pace non può fondarsi sull’equilibrio delle forze militari, ma sull’impegno per assicurare i diritti di ogni persona a una vita dignitosa e libera. È solo la giustizia, non la reciproca deterrenza, che assicura una pace duratura.
Piccole ingiustizie abitano spesso la nostra quotidianità e la violazione delle regole toglie sempre agli altri qualcosa: tempo, serenità, denaro… In una cultura di illegalità diffusa maturano i semi del sopruso e della violenza.
In Avvento, cerchiamo di essere più corretti nell’osservare le regole della convivenza e di adoperarci a rimuovere le piccole ingiustizie di cui siamo ogni giorno testimoni.
Artigiani di perdono.
Poiché il conflitto si manifesta in ogni comunità umana, è necessario saper perdonare, per impedire o interrompere le spirali di odio e violenza. “Occorre riconoscere […] che quel giudizio duro che porto nel cuore contro mio fratello o mia sorella, quella ferita non curata, quel male non perdonato, quel rancore che mi farà solo male, è un pezzetto di guerra che porto dentro, è un focolaio nel cuore, da spegnere perché non divampi in un incendio” (FT, 242). “Quanti perdonano davvero […] rinunciano ad essere dominati dalla stessa forza distruttiva che ha fatto loro del male. Spezzano il circolo vizioso, frenano l’avanzare delle forze della distruzione” (FT, 252).
Chi non ha qualcuno o qualcosa da perdonare o da farsi perdonare? Arriviamo al Natale pacificati da gesti di riconciliazione, che portino pace nelle famiglie, nei vicinati, nelle parrocchie… Saranno queste le luci di feste natalizie più povere di luminarie.
Attendiamo insieme
Come negli anni scorsi, alcune occasioni comuni ci aiutano a vivere meglio l’Avvento:
• i “Martedì della pace”: quattro appuntamenti serali – tre in rete e uno in presenza – per aprire la mente e il cuore a prospettive di pace;
• la colletta dell’Avvento di fraternità, promossa dalla Caritas diocesana e destinata a sostenere le mense serali per i poveri a Lucca e a Viareggio.
Artigiani della pace, all’opera!
“Non ci inganni una falsa speranza. Se non verranno in futuro conclusi stabili e onesti trattati di pace universale, rinunciando a ogni odio e inimicizia, l’umanità […] sarà forse condotta funestamente a quell’ora, in cui non potrà sperimentare altra pace che la pace terribile della morte. La Chiesa di Cristo nel momento in cui, posta in mezzo alle angosce del tempo presente, pronuncia tali parole, non cessa tuttavia di nutrire la più ferma speranza” (GS, 82).
Ci siamo illusi che la pace del nostro fazzoletto di terra europeo fosse ormai consolidata, dopo i travagli balcanici degli anni ’90 del XX secolo. Abbiamo scoperto che non è così: la pace va coltivata, cercata, edificata, implorata… con la pazienza sapiente del tessitore, il quale ogni giorno siede al telaio per intrecciare i fili colorati della sua stoffa. Le parole di Isaia e il cammino liturgico d’Avvento ci aiutino ad abbandonare l’arte della guerra per l’arte della pace, perché ad ogni uomo sia restituita la speranza di un mondo finalmente rinnovato.
(Fine)
Leggi o scarica da qui la lettera completa
L’associazione La Finestra organizza il giorno 17 dicembre alle ore 17 presso l’auditorium un concerto natalizio del trio “Le Dolce Vita” che eseguirà alcuni pezzi tipici di Natale oltre a musica italiana anni ’70-’80.
La serata sarà aperta da un bambina, Matilde, che eseguita un pezzo iniziale.
Ingresso a offerta libera.
Per prenotarsi è possibile contattare il Presidente dell’associazione, Enzo Alfarano, al numero 334-9218430
12 Marzo 2023 – Al pozzo di Sicar
/0 Commenti/in Riflessioni /da wp_10647795Samaritana al pozzo – Artemisia Gentileschi
Dammi da bere (Giovanni 4,7)
Al pozzo di Sicar, dei due personaggi, la donna sembra essere quella che si trova in situazione di forza: è del luogo e ha tutto l’occorrente per
attingere l’acqua. Gesù, da parte sua, appare in tutta la sua disarmante povertà.
Ma è proprio da questa posizione di debolezza che prende avvio un dialogo che porterà molto lontano. Inizia nella curiosità della donna, perché colui che chiede è un giudeo e perché offre qualcosa che, a prima vista, non può assolutamente fornire. Eppure un po’ alla volta quella curiosità diventa desiderio, desiderio non di un’acqua qualsiasi, ma di un’acqua viva, capace di estinguere per sempre la sete.
Le mezze verità lasciano il posto a una verità più piena e conducono al primo riconoscimento: sei un profeta. Quando ci si sente letti dentro, quando appare alla superficie anche quello che ci ostiniamo ad ignorare, allora ci si accorge di avere davanti qualcuno di straordinario. Non è cosa di tutti i giorni sentirsi conosciuti al di là delle nostre parole.
Sorgono così i grandi interrogativi: il proprio orizzonte si apre all’orizzonte di Dio, della sua esistenza, della sua presenza. I falsi problemi teologici vengono scartati e si fa strada una relazione nuova con Dio. Dal momento che Dio si è rivelato non si può più trattarlo come prima. Egli però domanda di entrare in un’alleanza che non è fatta di prescrizioni rituali passeggere. Chiede di trovare posto nell’esistenza di chi crede in lui e di trasformarla. Un po’ alla volta la samaritana riconosce Gesù come il Messia, l’atteso, il desiderato.
Solo lui può strapparci dal male, liberarci da ciò che ci tiene prigionieri, e spalancarci davanti una possibilità del tutto nuova. Insieme ai samaritani, anche noi professiamo la nostra fede nel “Salvatore del mondo”. Percorso della donna di Samaria, ma anche di ognuno di noi che giunge alla fede.